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REPUBBLICA:IT Luis Enrique non molla “Resto finché ho la fiducia”

REPUBBLICA.IT (M. PINCI) –Nella sfida dei musi lunghi, Luis Enrique si cala con la voglia di riscattare le delusioni dei suoi primi mesi romani: “Andremo a Milano per fare una bella partita e tornare con una vittoria”Scontrandosi anche con i numeri di un’Inter mai sconfitta quattro volte consecutive:“Abbiamo già abbastanza problemi per occuparci dell’avversaria. Non hanno iniziato bene la stagione, ma sono una squadra di grande livello: ha vinto la Champions, ha ottimi giocatori e domani sarà un importante test per vedere se siamo cresciuti”. Luis Enrique nei giorni scorsi, nonostante il ko con il Cagliari, ha ricevuto la rassicurazione della società, e parla chiaro:E’ importante, quando si inizia un progetto e si sceglie una persona per portarlo avanti, che questa abbia la fiducia della società. La settimana scorsa ho ringraziato i dirigenti per questo, abbiamo una relazione molto franca e quando la società non crederà più in me risolveremo subito il problema. Non voglio restare aggrappato alla panchina, sono qui per passione e per fare il mio calcio. Sono felicissimo di questa esperienza, la città è meravigliosa e spero di restare almeno i due anni del contratto”.

Una cosa è certa: se Luis Enrique può contare sulla fiducia del club, scricchiola già la panchina di Gasperini. L’asturiano non è sorpreso: “In Spagna succede lo stesso, è così ovunque. Nel calcio non c’è pazienza e sono i risultati che comandano: se non arrivano la fiducia cala. Ma Gasperini è un grande allenatore, lo dimostra la sua carriera”Forse troppo integralista, accusa mossa anche a Luis Enrique. Che, però, non esclude di rivedere le proprie idee:Se mi dovessi accorgere che per ottenere risultati dovrei cambiare lo farei. Sempre tenendo un modulo offensivo, ma adattandolo alle caratteristiche dei giocatori. Ad oggi, credo ancora molto nel mio sistema. Scelgo sempre l’11 migliore, poi magari cambia qualcosa se gioco contro una difesa a tre o quattro”Intoccabile il 4-3-3, il tecnico dovrà scegliere tra cinque attaccanti: Borriello, Borini, Bojan, Osvaldo e Totti. Tutti o quasi con le stesse possibilità di scendere in campo: “Per me la concorrenza è vitale – spiega Luis – ma non vi dico chi gioca. Ma non mi chiedete di Totti?”. Puntuale allora la domanda arriva. “Se ho detto a Totti che con me farà tanti gol? Quello che dico a Francesco e agli altri resta tra me e loro. Ma è certo che da lui mi aspetto tanti gol. La posizione in campo? Per me quella sua posizione è ottima, può fare gol e l’ultimo passaggio”. E pazienza se a qualcuno non piace.

Ma gli applausi al capitano non finiscono qui. La cena di qualche giorno fa, a cui il tecnico non era invitato, è piaciuta a Luis Enrique: “Hanno parlato delle loro cose. Quanto più è unita la squadra, quanto più feeling c’è, tanto é meglio. Ha organizzato Totti, mi ha fatto piacere, una cosa da grande capitano“. Al di la dei nomi, Luis Enrique non ha dubbi sulla formula base della sua Roma: “Cercherò sempre di giocare almeno con tre attaccanti, ma potrei metterne di più. Dico sempre agli attaccanti che sono fortunati ad avere un allenatore che schieri sempre il tridente. Dobbiamo migliorare alcuni movimenti, ma un attaccante deve preoccuparsi se i palloni non arrivano in area. E questo non è il nostro caso”. Adesso, mancano solo i gol

 

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