Un gesto da Roma lo feceAntonio Conte, 48 anni, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Roma, il giorno dell’accordo tra ItalPetroli e UniCredit, presso l’ufficio dell’avvocato Cesare Ruperto. Mentre si stava decidendo il futuro della Roma e del gruppo dei Sensi, il legale della società giallorossa notò unabandiera biancoceleste appesa davanti ad un appartamento vicino lo studio. Un gesto goliardico, chissà riconducibile a chi, ma che non piacque a nessuno. A lui per primo. Tanto che uscì in balcone, afferrò quel pezzo di stoffa e la gettò a terra. A fine serata, poi, quando le trattative si conclusero, scherzò sull’accaduto: “Mi sarei vergognato se non l’avessi fatto”, disse col sorriso sulle labbra.
Ricorda quell’8 luglio 2010?
“(sorride) Molto bene. Era un pomeriggio caldissimo, c’erano cose molto più importanti di cui occuparsi. In quel momento eravamo nervosi perché si stava gestendo un passaggio delicato, nessuno di noi aveva senso dell’umorismo. Figuriamoci dover sopportare il sarcasmo di un sostenitore laziale”.
Ma lei è più romanista o antilaziale?
“(qualche secondo di riflessione) Sono innamorato della Roma, ma la vittoria nel derby è sempre qualcosa di molto speciale”.
Cosa significa derby?
“È una partita particolare. Il successo mi dà un’emozione indescrivibile. L’ho sempre sentita moltissimo, fin da bambino”.
Stefano Pantano sostiene che siete amici. È vero?
“Chi?”.
Stefano Pantano.
“Ah, lo schermidore laziale. Beh, amico è una parola grossa. Ci siamo incrociati alcune volte al Coni, scambiandoci qualche battuta, ma niente di più”.
Domenica sarò allo stadio.
“Sì, dovrei esserci”.
La stracittadina più bella?
“Gli ultimi cinque che abbiamo vinto mi hanno divertito parecchio, ma anche il 5-1 con i quattro gol di Montella e il cucchiaio di Totti a Peruzzi resta nella storia”.
Quella, invece, da dimenticare?
“Il periodo dei quattro derby all’epoca Zeman, in una stagione sola. Quelle sconfitte mi diedero parecchio fastidio”.
Per la prima volta nella storia di un derby in tribuna non ci sarà un presidente della Roma italiano. Che effetto le fa?
“È una situazione di grande fascino. DiBenedetto ha grandissime idee, questo signore ha dato prova di quanto sia forte il suo attaccamento alla società”.
È stato confermato legale As Roma. Gratificato?
“Non sono l’avvocato della Roma, ma sono della Roma. Per me è un onore difendere la squadra che amo”.
La Roma, la sua Roma, dunque, è finita in mani americane. È fiducioso per il futuro?
“Le prospettivie per un progetto vincente ci sono tutte, dobbiamo essere ottimisti”.
Fonte: Laroma24.it