(G.Piacentini) – Romanisti e laziali, almeno per una volta, sono tutti d’accordo.L’ironia è l’arma migliore prima del derby. È quello che pensano alcuni personaggi del mondo dello spettacolo, divisi dalla fede calcistica ma uniti nel voler sdrammatizzare la situazione di tensione che si è creata tra le due fazioni dopo le parole di due giorni fa di Francesco Totti, che, in conferenza stampa, aveva definito «Reja uomo derby perché è un portafortuna» (ha perso tutti e 4 i derby della sua carriera alla Lazio; ndr) e aveva invitato l’aquila Olympia, simbolo della Lazio, ad «andare la domenica al mare, a fare un giro con i gabbiani». «Prima del derby — è il pensiero del laziale Pino Insegno — una battuta, se fatta con rispetto, può anche starci. Quella di Francesco, che è anche un mio amico, era pure carina. Però gli rispondo che il vero uomo derby non sarà Reja, ma il pubblico. Poi, visto che faccio il comico per professione, voglio farla io una battuta su Luis Enrique: speriamo che non abbia comprato l’Ipad 2 con le applicazioni più aggiornate, perché altrimenti trova qualche modulo tattico diverso che può fargli vincere la partita». L’ironia del capitano giallorosso e non poteva essere altrimenti — è stata molto apprezzata sulla sponda romanista. «Mi sembra che nel calcio di oggi ci si prenda tutti un po’ troppo sul serio— dice Diego Bianchi, l’inventore del personaggio di «Zoro» in «Parla con me» e, secondo alcuni, lo scrittore nascosto sotto l’irresistibile account Internet di Kansas City 1927 —. Ormai si è arrivati ad un punto in cui non si riesce a distinguere chi dice le cose con ironia e chi le dice sul serio. Il presidente Lotito, ad esempio, quando ha dichiarato che la Roma si era impossessata del simbolo della Lupa capitolina non scherzava e questo mi sembra più preoccupante rispetto alle dichiarazioni di Totti». Si definisce «un laziale atipico» Francesco Pannofino, attore, doppiatore e regista italiano, noto per prestare la propria voce a George Clooney, Denzel Washington e Kurt Russell: «Non sento troppo la rivalità con la Roma, anche se ovviamente preferisco che vinca la Lazio. Totti ha provato a fare una battuta, ma questa volta non gli è riuscita bene». Un giallorosso doc, invece, è l’attore Massimo Ghini: «Senza l’ironia, secondo me, non si va da nessuna parte. L’Italia è una nazione che deve migliorare anche da questo punto di vista. Il capitano della Lazio, Tommaso Rocchi, l’ha presa nel verso giusto e ha dato una risposta ironica («Accetto la battuta di Totti perché ormai fa il comico in tv»; ndr). Il bello del calcio è anche questo, perché non c’è mai un punto d’incontro. Il derby è un patrimonio e ce lo dobbiamo tenere stretto; se qualcuno non lo capisce, significa che non gli piace divertirsi».
Un tifoso deluso è Enrico Vanzina, romanista da sempre ma nell’ultimo periodo disamorato da un calcio che non è più quello di qualche tempo fa: «Non parlo più di calcio dai tempi del derby sospeso (era il 21 marzo del 2004; ndr), perché da quel giorno il calcio non è più quello con il quale sono cresciuto. Ora è uno sport militarizzato. Il bello del calcio, soprattutto a Roma, era proprio saper prendere in giro l’avversario e saper accettare lo sfottò, oggi non è più così». E il diretto interessato? L’allenatore della Lazio, Edoardo Reja, che è stato punzecchiato proprio da quel Totti che nell’ultimo derby gli aveva già fatto il dispetto di segnare la doppietta che fece dire a un telecronista inglese «the King of Rome is not dead»? Dall’alto della sua esperienza — ha 66 anni — Reja preferisce non rispondere, sperando di potersi prendere la rivincita sul campo domenica sera. E sarebbe una soddisfazione doppia, visto che in tutta la sua carriera, anche allenando altre squadre, non è mai riuscito a battere i giallorossi: «Lasciamo stare le chiacchiere, ci serve concentrazione per fare una grande partita sul campo Dopo un anno e mezzo mi sento profondamente legato alla Lazio e ce la metterò tutta per regalare ai tifosi le soddisfazioni che meritano. Loro devono starci vicini, sappiamo che il derby va oltre i tre punti. Se giochiamo con il cuore possiamo vincere. Daje Lazio!».