(L. Valdiserri) –Ora è arrivata anchel’ufficialità della telenevole infinita: Thomas Richard DiBenedetto è il nuovo presidente della As Roma. Il ventiduesimo, il primo straniero. È il risultato dell’assemblea dei soci che ha anche eletto il nuovo Consiglio di amministrazione, composto da 13 elementi: DiBenedetto, Pallotta, Ruane, D’Amore, Baldissoni, Tacopina, Gabriele, Fenucci, Cappelli, Fiorentino, Mingrone, Marra, Navarra.
Decisa anche la durata (3 esercizi) e gli eventuali compensi. La cifra massima — parametrata a quanto la precedente gestione della Roma pagava a Rosella Sensi — sarà di 1 milione e 280 mila euro. Come sempre accade, non sarà divisa in parti uguali, ma toccherà solo a chi riceverà le deleghe per l’amministrazione del club: Fenucci e DiBenedetto. Molto più il secondo che il primo. Un piccolo azionista aveva chiesto a tutti i soci azionisti per cui anche DiBenedetto) di rinunciare allo stipendio «in una società con il bilancio in rosso (30 milioni) e con la prospettiva di conti negativi anche nel futuro prossimo». La cifra, invece, sarà erogata, perché DiBenedetto lavorerà quasi a tempo pieno per la Roma, lasciando spesso i suoi interessi americani. Sarà in pratica l’unico dei quattro soci con una presenza costante a Roma.
Il vicedirettore di unicredit, Paolo Fiorentino, ha parlato della possibilità di un ingresso cinese (un fondo sovrano) nella As Roma:«Sia ad Unicredit che ai nostri amici americani piacerebbe avere tra gli azionisti anche un gruppo cinese. In questo modo avremmo maggiore apertura su altri mercati».
Il direttore generale Franco Baldini, invece, è tornato sul rinnovo del contratto di De Rossi e sula sconfitta di mercoledì contro il Genoa: «Tra un paio di settimane ci incontreremo di nuovo con Daniele. Se vuole restare come credo, e se noi lo vogliamo tenere, e di questo sono certo, il tempo è poco più di un particolare. Bisogna solo trovare le forme e i compensi adeguati per far contente tutte e due le parti. Quella contro il Genoa è stata decisamente la migliore Roma vista sinora. Ma ci sono ancora tante cose che mancano, siamo appena partiti. C’è bisogno di consolidare il gioco. Certo sarebbe stato bello avere un punto in più, ma abbiamo fiducia per il futuro».