(Corriere della Sera) – «Il poliziotto senza pistola», per ricordare il titolo di un suo libro, sotto la giacca ha la sciarpa della Roma: Achille Serra, ex prefetto della città, ora in Parlamento con l’Udc.
Tifosissimo dei giallorossi, sempre allo stadio ao almeno «quando è possibile».
Serra, il derby più bello?
«È il 1956 e su Roma cade la neve, tanta. La partita doveva cominciare alle tre del pomeriggio ma io e un’altra cinquantina di persone, folli di Roma come me, eravamo già allo stadio. C’era un’attesa pazzesca, e quella nevicata fu così intensa, e bella, che la partita non poteva andare male…». Ma si giocò? «No, fu rinviata al pomeriggio seguente. Due a zero per noi, un trionfo».
Il ricordo peggiore, dei derby?
«Non ha a che fare con lo sport, ma davvero è una serata che ricordo con amarezza. Era un Lazio-Roma del 2004 e accadde tutto perché tre mascalzoni dissero che una volante della polizia aveva travolto un ragazzino. Successe il finimondo. Fuori dall’Olimpico c’erano scontri, tafferugli. E i cancelli per uscire dall’impianto erano chiusi, con la gente dentro. Se non fosse stato per la prontezza di spirito di alcuni agenti, che hanno usato le cesoie, saremmo qui a raccontare un’altra storia. Parliamo di calcio, è meglio».
Il gol più bello visto in un derby?
«Il primo dei due che facemmo quel lunedì del 1956. Segnò Losi, un idolo per me».