(R. Maida) – La rotazione continua. Luis Enrique fa giocare in media tre giocatori nuovi a partita. Ieri ha fatto debuttareLeandro Greco, ventiquattresimo calciatore utilizzato in otto giornate di campionato.
E rispetto alla partita vinta domenica contro il Palermo, sono stati quattro i titolari diversi: Perrotta, Heinze, Bojan e Borini. Una Roma base, quindi, ancora non c’è, anche se l’allenatore sostiene che a lungo termine sia salutare avere tanti giocatori freschi e pronti a dare il loro contributo. Greco, che in estate ha combattuto contro un brutto infortunio, ha confidato a Roma Channel le sensazioni sul debutto stagionale: «Mi sento bene, è stato importante per me mettere qualche minuto nelle gambe. Ora speriamo di meritare un po’ di spazio. Per il resto, posso dire che abbiamo dominato, non meritavamo la sconfitta. Ci condannano due episodi, il Genoa non è stato superiore, ma la prestazione è stata positiva».
LO SPOGLIATOIO – La squadra è schierata compatta con Luis Enrique, è convinta delle idee del capo e ne condivide i ragionamenti, ma si è un po’ stancata di prendere sberle. La terza sconfitta in campionato si aggiunge all’eliminazione europea: «Siamo dispiaciuti tutti. Tornare a casa con zero punti in tasca non è giusto e non è il massimo della vita. Però la mentalità della nuova Roma è cercare sempre la vittoria, in ogni circostanza e contro ogni avversario. Questo ci piace. Poi è ovvio, a volte gli episodi ti penalizzano e fa male» . A questo punto è difficile capire quali possano essere le prospettive della squadra da qui a fine stagione: «I risultati parlano chiaro. Non riusciamo a trovare continuità. Bisogna cercare di conquistare punti, perché giocare bene non ci basta» . Sembra mancare la giusta cattiveria in attacco, la Roma non concretizza: «Dobbiamo migliorare, senza dubbio. Però mi pare che a Genova i segnali di crescita si siano notati.» .