(R.Maida) – Testa bassa e ripartire, subito. Non ci sono tempi e spazi per rimuginare. La Roma non respira nemmeno, trattiene il fiato dopo la dolorosa sconfitta di Genova e si proietta sul Milan, che domani metterà alla prova i progressi della squadra.
Al di là della qualità dell’avversario, esiste un’incognita tattica: riuscirà Luis Enrique a gestire il gioco contro Allegri, che nelle prime otto giornate di campionato ha fatto più possesso palla di tutti? Il Milan tiene in mano la partita per 30’22” di media contro i 28’15” della Roma, che nonostante le apparenze (e il 63% registrato a Marassi) è scivolata al terzo posto di questa speciale classifica, dietro anche alla Juventus. Sarà un duello affascinante, sotto quest’aspetto.
SPERANZA PJANIC – Il ritrovo di ieri mattina a Trigoria, utile a sciogliere i muscoli di chi aveva giocato mercoledì, non ha dato indicazioni sulla formazione. Ma i medici stanno cercando di fare una bella sorpresa alla Roma, rimettendo in piedi Miralem Pjanic. Il giocatore non sente più dolore alla coscia, che si era bloccata nell’allenamento di sabato scorso. Lesioni muscolari non ce ne sono, tanto che oggi Luis Enrique potrebbe riaverlo in gruppo. Se l’allenamento lo convincerà, lo convocherà per il Milan. Pjanic prenderebbe il posto di Lamela come trequartista. Altrimenti, in quel ruolo potrebbe giocare Bojan come negli ultimi minuti di Genoa-Roma.
GLI ALTRI – Per il resto, è sicuro il rientro di Osvaldo in attacco. Potrebbero tornare tra i titolari pure Juan e Cassetti, oltre a Taddei che Luis Enrique considera l’unica alternativa a Josè Angel. E’ tornato poi a disposizione Cicinho, che ha risolto una serie di acciacchi, ma difficilmente giocherà dall’inizio. Per Totti invece resta qualche speranza in vista della trasferta di Novara, ma l’ipotesi più probabile è che la Roma possa riabbracciarlo dopo la sosta, il 20 novembre nel posticipo contro il Lecce.
DAL ‘94 A OGGI – Intanto c’è curiosità per l’incontro tra Luis Enrique e Mauro Tassotti, vice di Allegri, che 17 anni fa rifilò all’avversario una violenta gomitata in faccia durante Italia-Spagna del mondiale americano. La partita si giocò a Boston, la città di Thomas DiBenedetto, quando Lamela aveva solo due anni. L’arbitro ungherese, Puhl, non vide il violento scontro ma Tassotti concluse lo stesso la sua avventura in Nazionale visto che la Fifa decise di squalificarlo per otto giornate con la prova tv. Stavolta i due probabilmente si stringeranno la mano.