L’ex difensore della Roma Leandro Cufrè, oggi alla Dinamo di Zagabria, è stato intervistato nella trasmissione “A Tutto Campo” di RadioIES.
Vedrai a vedere il derby?
“Volevo venire ma purtroppo ho allenamento e non posso! Morivo dalla voglia di venire a vederlo dal vivo, è un vero peccato. Avevo preparato tutto per tornare a Roma”.
Quali sono le tue sensazioni sulla Roma targata Luis Enrique?
“Bisogna darle tempo, come in tutti i nuovi progetti. Quando si cerca di inserire una nuova cultura in un paese, bisogna dare tempo affinchè questa prenda piede. Non so se a Roma questo tempo c’è, perchè i trifosi hanno voglia di vincere subito. D’altronde di questo hanno voglia i tifosi, di vincere ed è anche giusto”.
Che ne pensi dei nuovi acquisti?
“C’è grande qualità ora nella Roma. Certo nel paragone con l’epoca dei Sensi, almeno quando arrivai io dopo lo scudetto, quella squadra aveva un tasso tecnico clamoroso. Capello una volta disse: “i giovani vincono le partite, i vecchi i campionati”. Mi arrabbiai molto perchè ero giovanissima, ma forse aveva ragione. Per questo la Roma ha bisogno di tempo e pazienza”.
Come va in Croazia?
“La Roma mi ha dato la possiblità di crescere, e in Croazia mi sono portato dietro tutta l’esperienza fatta in Italia, tutto l’amore dei tifosi, l’amicizia di tante persone. Ho vinto due scudetti, ho vinto la coppa dei club e ora siamo in Champions. Siamo un gran bel gruppo ed io mi trovo benissimo, mi hanno dato anche la possibilità di rinnvoare il contratto”.
Di capitan Francesco Totti che ci dici?
“Totti gioca con il cuore, ha il sangue romanista, in campo dà oltre quello che dà un giocatore normale. Certo gli anni passano per tutti e bisogna capirlo. Quello che ha fatto quando giocavo con lui è stato incredibile, non può ripeterlo ora, è normale. Se pensi a tutti i calci che ha preso (ride, ndr). L’allenatore deve capire che Francesco deve essere fresco nel momento in cui riceve la palla, non deve sovraccaricarlo di compiti quando non ha la palla tra i piedi. Io correvo per lui, ed ero onorato nel farlo, perchè poi Francesco era fresco e ci faceva vincere le partite”.
Un tuo commento sul derby di Roma.
“La settimana che precede il derby è incredibile. Non puoi uscire di casa perchè i tifosi ti fermano per incitarti anche per ore. La tifoseria ci tiene tantissimo al derby, una volta che giochi con questa maglia e che giochi la stracittadina, è un ricordo che ti rimane per tutta la vita. Vincerne uno per me è stato incredibile, quello del record delle undici vittorie non potrò mai dimenticarlo. Spero che siano Totti e Osvaldo i protagonisti del derby, sono quelli che possono segnare e fare la differenza”.
Oggi la Roma ha una colonia di argentini, quando tu eri qui erano più brasiliani. Cos’è cambiato?
“E’ vero che ora ci sono meno brasiliani e più argentini, ma quello che conta è l’armonia nel gruppo non le nazionalità”.
Fonte: RadioIES – A tutto campo