Leandro Cufrè, ex terzino giallorosso, ora in forza alla Dinamo Zagabria, raggiunto dai microfoni di Radio Manà Manà, ha parlato della stracittadina di domenica sera e di cosa significhi il derby di Roma.
Tre stagioni in maglia giallorossa, tante stracittadine da poter raccontare: “Il derby è una partita speciale si aspetta per tutto l’anno. Me li ricordo bene, ma il più bello che ho vissuto resta quello del record, delle undici vittorie consecutive. Rimanemmo in campo per un’ora a festeggiare, la gente non voleva andare via dalla serata, quella resta una notte indimenticabile. Mi sarebbe piaciuto essere allo stadio, ma abbiamo una gara di Champions League da giocare contro l’Ajax. Dunque, me la vedrò in tv”.
Ne vinse tanti di derby, ma ne perse anche qualcuno. Per esempio, l’andata del 2004-2005, gol di Paolo Di Canio, che poi rivolse un gesto di sfida alla curva Sud. Un gesto che Cufrè non apprezzò affatto:
“Ci rimasi malissimo per quella cosa visto che per l’intera settimana si parlò di fair play in campo e fuori. Glielo feci notare perché sbagliò”.
La ricetta per vincere il derby è una: niente tecnica o tattica, ma cuore.
“Se non hai cuore, è meglio che resti fuori. Solo così puoi sperare di portare a casa i tre punti”.
La Lazio di Reja sarà un avversario ostico, ma Cufrè vede la Roma favorita:
“Klose è fortissimo, non me lo aspettavo così. Così come Cissè, un altro ottimo attaccante. La Lazio farà un ottimo campionato, ma domenica vincerà la Roma, sono sicurissimo”.
Sulla nuova Roma di Luis Enrique è ottimista:
“C’è bisogno di tempo e pazienza. È un progetto di tre o quattro anni molto interessante. Il calcio è bello, d’attacco, valorizzato da alcuni grandi interpreti. Tipo De Rossi, il miglior centrocampista del momento”.
Parole d’elogio anche per Luis Enrique:
“Il tecnico spagnolo mi piace, sta cambiando molte cose. Come accadde ai tempi di Spalletti: ricordo i primi mesi, ci chiedeva cose nuove, ma poi vincemmo tanto. L’importante sarà non legarsi al modello Barcellona, la Roma dovrà trovare la sua identità”.
Cufrè conserva un ottimo ricordo dell’esperienza romana, ma ha solo un rammarico:
“Non poter essere allenato da Prandelli. La squadra era con lui, mi rammaricai molto per la sua partenza. In pochi giorni ci insegnò tantissimo”.
L’ex ct, nella sua parentesi a Trigoria, oltre ai noti problemi legati alla malattia della moglie, entrò in conflitto con qualche giocatore. In particolare, con Antonio Cassano:
“Ha sbagliato tanto, ma dentro è un ragazzo eccezionale. Ha avuto problemi con tutti gli allenatori, però poi si abbracciava con tutti”.
Un giudizio su un connazionale, Erik Lamela, preso in estate dal River Plate:
“Si deve ambientare, all’inizio non è facile per nessuno. Alla Roma è facile arrivare, ma è difficile restare. Bisogna vedere il carattere che avrà e se saprà mettersi in gioco in un club così prestigioso. La coppia Burdisso-Heinze? Ho giocato con entrambi in nazionale, sono ragazzi di grande temperamento. Mi fido di loro, è una coppia centrale di qualità”.
Fonte: Radio Manà Manà