(M. Cecchini) – Domanda del socio Palermo: «In presenza di una società con perdite endemiche e con peggioramenti in vista, il nuovo Cda non potrebbe pensare di rinunciare al compenso stabilito?». Gli amministratori giallorossi fino a quel momento hanno risposto a tutto, ma a questo interrogativo tacciono e mettono ai voti: la proposta passa. Cioè il Cda si assegnerà emolumenti pari a 1.280.000 euro lordi (da ridividere). «Ma è la cifra massima», chiosa il presidente dell’assemblea Cappelli, facendo immaginare uno sconticino. Comunque, a meno di colpi di scena, sulla scia di Rosella Sensi (a lei andavano 1,1 milioni lordi), anche il presidente Di Benedetto, percepirà una cifra analoga. Ma questo è il calcio del Terzo Millennio, visto che anche ad Andrea Agnelli la Juve ha assegnato uno stipendio di 470.000 euro. In ogni caso, il patron americano ha così benedetto l’assemblea: «Sono molto onorato di diventare presidente della Roma e sorpreso di vedere una passione così grande». L’a.d. Fenucci ha tratteggiato le strategie, dallo sfruttamento col Coni dell’area del Foro Italico alla ridiscussione dell’affitto di Trigoria. E Fiorentino (Unicredit) apre ai cinesi: «Sarebbe bello se investissero sulla Roma»