Delusi – È zero come i minuti giocati in campionato dai due. È un po’ più di zero — uno su mille, per dirla alla Gianni Morandi — che il duello venga riproposto da Reja e Luis Enrique domenica sera. Uno su mille perché la preoccupazione legata a Klose dà ancora qualche chance di partire titolare a Rocchi. E perché dall’altra parte, se ce l’ha fattaSimplicio a ritrovare un posto al sole, c’è davvero speranza per tutti. E di speranza è giusto parlare per Juan, fermo ai box nonostante — a suo dire — abbia già perfezionato da tempo il pit stop. Il brasiliano si aspettava di essere convocato da Luis Enrique già per la trasferta diParma. Così non è stato, e non è stato neppure la settimana successiva con l’Atalanta. Il problema al tendine rotuleo, a detta di Juan, è ormai acqua passata. Vista dallo staff tecnico romanista, gioca solo chi si allena con grande intensità: e il massimo impegno che ha mostrato Juan a Trigoria finora non è stato sufficiente a convincere Luis Enrique. Di là, la delusione è figlia di un impiego part time, e solo in campo europeo, contro Vaslui e Sporting. Rocchi — uomo da cinque gol nei derby — non è mai stato preso in considerazione per il campionato. Tanto che un giorno ha pure chiesto spiegazioni a Reja. Il tecnico lo ha tranquillizzato, ma certo l’umore del capitano non è dei migliori.
Gli altri – Problema diffuso, in verità, viste le rose lunghissime di Lazio e Roma. Stendardo è ormai ai margini, lui che per un derby ci ha pure rimesso un naso dopo uno scontro con Luca Toni. Con Reja il rapporto è ormai compromesso, le scelte del tecnico al centro della difesa riguardano altri. È così pure sulle fasce, in verità. Di Garrido Reja non è mai stato convinto, tanto che per mezzo campionato ha atteso invano un sostituto di Radu, ora forse trovato con il bosniaco Lulic. Un po’ diverso il discorso legato a Scaloni, che nonostante ormai sia stato scavalcato nelle gerarchie anche da altri compagni (Stankevicius e lo stesso Lulic) in casa Lazio recita un ruolo importante a livello di spogliatoio. A Trigoria, poi, è successo pure che Cassetti, da titolare indiscutibile della fascia, si sia ritrovato ad essere più considerato come centrale che come esterno difensivo. E che Greco — la sorpresa di Ranieri nel derby d’andata dello scorso campionato — abbia perso molto tempo per un infortunio, altrimenti chissà…
In attacco – E chissà pure se questo derby guarderà solo al presente o aprirà anche una porta sul futuro. Kozak e Lamela sono lì che aspettano. Il ceco a un certo punto l’anno scorso sembrava colpito da una magia: toccava palla e segnava, sempre. Ora è un di più, per Reja è l’ultima scelta, quella della disperazione, la carta da giocare con i palloni alti se la partita si è messa di traverso. Lamela sogna invece un grande debutto in Italia, anche se al massimo oggi pare destinato alla panchina. Ma in fondo lui sì che può aspettare. Le foto ingiallite riguardano altri.