(A.Catapano) Un derby mai visto. Senza Totti e con Klose in bilico, ma con tutti gli altri e molti al primo appuntamento. Sette debuttanti biancocelesti, dodici giallorossi (allenatore compreso): sarà un Lazio-Roma particolarmente inedito.
Passione ed esami Tifosi in fibrillazione: settori popolari esauriti, saranno almeno in 50.000 all’Olimpico. Anche Miralem Pjanic, uno dei debuttanti romanisti, sono giorni che si scalda. «I nostri tifosi sono incredibili, mai visto tanto amore per una squadra di calcio. Con il gioco di Luis Enrique — aggiunge il bosniaco, candidato a giocare trequartista al posto di Totti — faremo male alle nostre avversarie». Anche alla Lazio? Davvero questo derby è un gran ballo per tutta la Roma. Esordio in società per il presidente Thomas DiBenedetto(che planerà sulla capitale giusto domenica mattina) e i suoi soci, forse farà un blitz anche James Pallotta. Per Luis Enrique e il suo staff, invece, sarà come il primo esame all’università: lo sfangheranno? Il tecnico lo sta preparando tra grandi biciclettate nel tempo libero ed estenuanti sedute tattiche a Trigoria.
Certezze e dubbi Per azzeccare la formazione-Roma non basterà nemmeno la palla di vetro. Sicuri di partecipare al gran ballo Stekelenburg, uno tra Heinze e Kjaer, Josè Angel, Pjanic, Osvaldo e Bojan. Il portiere olandese ieri ha superato l’esame partitella, lo scontro frontale con Lucio è ormai alle spalle, anche psicologicamente. In bilico tra campo e panchina Rosi (romano al debutto, avrà il cuore in panne), Gago e Borini. A metà strada tra panchina e tribuna Lamela: lui vorrebbe spaccare il mondo, ma Luis Enrique non lo ritiene ancora all’altezza, né atleticamente né psicologicamente.
Ansia Klose L’esordiente più atteso in casa Lazio è in dubbio. Soltanto tra 48 ore si conoscerà il destino di Miro Klose. Il tedesco, dopo essere rientrato in Italia lunedì sera, ieri si è sottoposto ad esami di accertamento che hanno evidenziato «la presenza di una piccola area distrattiva in avanzata fase di guarigione al livello del legamento collaterale interno del ginocchio sinistro». C’è un cauto ottimismo, ma l’allarme resta alto. Reja, che finora ha perso quattro derby su quattro, trattiene il fiato. Il tedesco alla Roma ha già segnato un gol in Champions con il Bayern, sa quanto i tifosi laziali tengano a questa sfida. Farà di tutto per esserci.
Carica Cisse Ma scalpitano anche gli altri neofiti del derby. Come Djibril Cisse che ha già avvertito i giallorossi: «Io sono uno che cambia la storia». Il francese, che ai giallorossi ha segnato 3 gol (in 2 gare) con il Panathinaikos, si riferiva alla serie nera dei biancocelesti (sempre k.o. negli ultimi cinque derby). I gol del francese serviranno, ma importanti saranno anche le parate di Marchetti e gli interventi difensivi di Konko, Stankevicius e Lulic. I primi tre saranno sicuri titolari, il quarto probabile. Partirà invece dalla panchina l’altro esordiente, Cana. Pronto, però, a dare il suo contributo.