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GAZZETTA DELLO SPORT. Luis Enrique inventa l’undicesima Roma

Luis Enrique

(M.Cecchini) Il virus sta cominciando inesorabilmente compiendo il proprio corso. No, non si tratta di quello influenzale che Luis Enrique sta ormai smaltendo, ma l’altro, assai più pernicioso: il mal di Trigoria che prende (quasi) tutti coloro chiamati a guidare la Roma, rendendoli nervosi, a volte sgarbati, persino inconsciamente desiderosi di essere altrove. Lo spagnolo non è in fase acuta ma il decorso è preoccupante, soprattutto quando c’è il Milan che incombe con il solito seguito importante. A proposito, informazione di servizio: per i tifosi ospiti ci sarà il raduno per le navette a Saxa Rubra (Nord) e Via Schiavonetti (Sud).

FELICE ALTROVE A chi gli chiede se non si senta un privilegiato rispetto a Montella, sul quale il d.g. Baldini ha detto che coi risultati della Roma sarebbe stato cacciato, Luis Enrique risponde così: «Non ho niente contro il mio collega. Chiaro che sia un privilegiato. Faccio il lavoro che mi piace e sono l’allenatore della Roma, che è difficilissimo. Non sono preoccupato né per il mio futuro né, quando me ne andrò, per la Roma. Ci sarà un altro allenatore e la squadra sarà ottima. E non preoccupatevi per me perché anche io sarò felice facendo altro».

FINALIZZAZIONE Probabile, ma se le cose col Milan andassero bene di sicuro quel giorno sarà più lontano. «I rossoneri puntano allo scudetto perché sono i campioni in carica. Sarà una prova grande per noi. Sono contento della squadra, anche se ci manca la finalizzazione e la concentrazione, ma vedo i ragazzi in crescita, penso che ce la faremo. A Genova ci è mancata un po’ di cattiveria negli ultimi metri. Sulla scarsa pericolosità ci stiamo lavorando, fa la differenza. Se non se non si è cattivi nell’area avversaria, si va in difficoltà. In ogni caso anche contro il Milan possiamo vincere. Loro hanno avuto un inizio senza molta regolarità, ma questo è un buon momento per loro. Sarei contento di vedere col Milan la stessa squadra vista col Genoa, errori a parte: avremmo grandi possibilità di vincere. Consigli da Guardiola? Non parlo da tanti mesi con Pep, lui ha tanto lavoro, io forse di meno ma ho bisogno di più concentrazione». Come la Roma negli ultimi minuti, visti i gol subiti. «Una sindrome? Non penso, questione di concentrazione. Speriamo si cambi».

SCELTE Inutile dire che si va verso la 11a formazione diversa in altrettante gare ufficiali. Difesa: Taddei pare in vantaggio sul criticato (dal tecnico) J. Angel. Mediana: Perrotta può scivolare dietro o essere in lizza con Pizarro. Attacco: scelte complesse. Pjanic è recuperato, Osvaldo dovrebbe giocare dall’inizio così come l’ex Borriello. Logico però che Bojan scalpiti, anche se a gara in corsa è quello che rende meglio. Come dire, il «camaleonte» di Luis Enrique è pronto a una nuova mutazione. Restate sintonizzati.

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