(A.Pugliese) A guardare i numeri, gli scaramantici sperano quasi che non ce la faccia. Perché, nei 9 derby giocati dalla Roma senza Totti in campo, i giallorossi non hanno mai perso (5 vittorie e 4 pareggi), vincendo addirittura tutte e tre le sfide in «trasferta». Chi invece la scaramanzia l’ha spedita in soffitta da un bel po’ è lì che fa gli scongiuri, in attesa di sapere se quella lesione ai flessori della coscia destra permetterà al capitano giallorosso di giocare il suo 34o derby. Da oggi, Totti comincia la sua rincorsa.
Dubbi È meglio essere subito chiari, Francesco (ed è ovvio) ci tiene da matti a giocare. Un po’ perché è il primo derby dell’era statunitense, un po’ perché è ancora alla ricerca del suo primo gol stagionale e un po’ perché, quando c’è la Lazio di mezzo, non mancherebbe mai. Ma giocherà solo nel caso in cui non ci siano rischi inutili e, quindi, se la lesione si sarà rimarginata completamente. In caso contrario, il rischio sarebbe troppo grande (anche un eventuale stop di 2-3 mesi) e la Roma non intende correrlo. Totti (che ieri ha incassato i complimenti di Fabio Cannavaro: «Mi sarebbe piaciuto essere quello che è lui per la Roma, il simbolo della squadra della mia città») oggi riprenderà con la fisioterapia e forse proverà anche a correre. La situazione? Si deciderà passo dopo passo, in attesa (entro mercoledì) degli esami clinici — ecografia e risonanza —. Fare percentuali è difficile, ma quel c’è di certo è che ad oggi la presenza di Totti domenica sera è a forte rischio.
Alternative Non dovesse farcela, per sostituire il capitano Luis Enrique ha due carte da giocare. Quella che gli piace di più è l’avanzamento di Pjanic, che può andare a giostrare da trequartista basso (come ha fatto con l’Atalanta, con l’assist per il gol di Simplicio). Altrimenti lo spostamento al centro dell’attacco di Bojan. Del resto, questo era il progetto iniziale di Luis Enrique (a Bratislava lo spagnolo ha giocato proprio lì), far giocare Bojan in stile Messi, libero di inventare e spaziare. Se Totti non ce la fa, chissà che non spunti la sorpresa…