(R.Beccantini) – Elogio del completo grigio. Il convento passa il sabba degli zero a zero (cinque, addirittura), l’urlo della Lazio e la crisi dell’Inter, alla quale anche il Catania e Orsato hanno negato la fiducia.
Le soste sono streghe le cui diaboliche pozioni trasformano la mediocrità in speranza e, così facendo, rinviano il giorno del rogo. Accontentiamoci. Al comando, sempre Juventus e Udinese. La classifica risulta, così, un intrico di lamiere che ostacola le fughe, non avvilisce i ritardatari e agevola i recuperi, come quello, cocciuto, della Lazio. L’espulsione di Kjaer e il relativo rigore le consegnano un derby che i Senzatotti avevano in pugno. Tutte firmate Hernanes e Klose, le vittorie di Reja. Se Luis Enrique non fa più il verso al Barcellona e sfoglia, goloso, il catechismo italianista, la Lazio vacilla ancora quando la pressione sale e gli alibi calano. Né l’una né l’altra sono da scudetto, così come la Juventus e la blindatissima Udinese, ma visto l’equilibrio che tira, meglio aspettare