(F. Vespa) – Il capitano parla. Controvoglia ma parla. E’ deluso, triste e parecchio giù di morale Daniele De Rossi, l’unico a fermarsi nella mix zone, generalmente ricca di dichiarazioni ma ieri piena di volti giallorossi sconsolati e avviati a passo svelto verso il pullman. «Sto male, ma è il prezzo da pagare dopo cinque derby vinti». Evita polemiche sulla direzione di Tagliavento: «Non commento la sua prestazione, parliamo di un arbitro fra i migliori d’Italia. Non è il caso di piangere di fronte alle telecamere nè appellarsi a designazioni arbitrali o addirittura a laser che disturbano i giocatori come accadde lo scorso anno: queste cose le lascio fare ad altri». Astuto stoccatore, De Rossi pensa più alla classifica e si rammarica: «Peccato, abbiamo perso una grande occasione per avvicinarci alla vetta del campionato». Giocare praticamente tutto il secondo tempo in dieci ha logicamente cambiato la gara secondo capitan futuro: «Chiaro, dopo il rigore e l’espulsione di Kjaer la partita è diventata molto più complicata». Complicata come la trattativa per il rinnovo del contratto di Daniele, che in serata l’amministratore delegato della Roma Claudio Fenucci ha definito ancora lunga, premettendo che la situazione andava risolta molto prima. Passa Pizarro e sibila: «Non parlo dopo un furto». Anche Bojan Krkic, vivace ma poco incisivo sul campo, non nasconde l’amarezza e implicitamente fa sapere il reale obiettivo dei giallorossi perla stagione in corso:. Ovvero, per la corsa al tricolore ci siamo anche noi.