(C.Zucchelli) – Da Trigoria lo definiscono «assolutamente motivato». E dubbi non ce ne sono perché dopo 5 mesi passati a guardare giocare i compagni Juan ha voglia di tornare ad essere protagonista.
Fosse per lui lo avrebbe già fatto da qualche settimana, ma Luis Enrique non lo considerava ancora al passo coi compagni.Domenica invece dovrebbe essere il suo turno: con Kjaer squalificato e Heinze non al meglio, dovrebbe essere proprio il brasiliano a giocare insieme a Nicolas Burdisso, tornando così a formare quella coppia che tanto bene fece nella stagione 2009-2010 culminata con uno scudetto sfiorato. Juan non gioca dallo scorso 15 maggio, giorno di Catania-Roma. Costretto ad uscire al 4 minuto del primo tempo (sostituito da Loria) non è più sceso in campo in una partita ufficiale.
In questi mesi ha svolto prima differenziato per i problemi al ginocchio, tornando poi in gruppo gradualmente. Al momento i pensieri del brasiliano sono tutti rivolti al presente e non al futuro: vuole solo tornare in campo, giocare, sentirsi di nuovo importante. Poi, a gennaio o a giugno, farà le sue valutazioni insieme alla società. Trentatré anni da compiere febbraio, 102 presenze con la Roma nelle scorse quattro stagioni, un contratto fino a giugno 2013 da 4,6 milioni lordi più i premi, ha dichiarato più volte di voler restare qui per altri due anni, per avere poi la possibilità di chiudere la carriera in Brasile. Dove? In quel Flamengo che lo riprenderebbe anche subito e che è pronto a mettere sul piatto un’offerta importante sia economicamente sia come durata del contratto. Non solo Sudamerica però: in Europa si dice che la Juventus stia pensando a lui per rinforzare il reparto arretrato e che un’offerta alla Roma potrebbe arrivare già a gennaio, così come quella del Bayer Leverkusen, che lo riprenderebbe volentieri dopo averlo avuto a disposizione dal 2002 al 2007.
Detto questo, non ci sono certezze su un addio del giocatore. Problemi fisici a parte, Juan resta uno dei migliori centrali in Europa e il suo rapporto con la nuova Roma di Luis Enrique è ancora tutto da scrivere. Chi ha avuto modo di parlarci racconta di un giocatore che c’è rimasto male per la mancata convocazione per il derby ma che vuole mettere tutto alle spalle. Con Luis Enrique ha parlato, con i dirigenti che sono a Trigoria anche visto che i contatti sono quotidiani, con i compagni il feeling non si è mai interrotto. Adesso, dopo mesi di parole e allenamenti prima differenziati poi in gruppo, è arrivato il momento di tornare in campo. Dopo, quel che sarà sarà.