(A.Austini) La testa non fa più male, adesso bisogna liberarla dalle paure. MaartenStekelenburg sta per riprendersi le chiavi della porta romanista.
Se non l’ha ancora fatto è perché la prossima partita si chiama «derby», con tutti gli annessi e connessi. Altrimenti sarebbe già sicuro di giocare domenica 16.
L’olandese è guarito, ha ottenuto il via libera dai medici del club giallorosso, poi da quelli della nazionale che hanno deciso di rispedirlo a Roma soltanto per non esporlo a inutili stress: gli «orange», a punteggio pieno, sono già qualificati all’Europeo. Stekelenburg, che ancora non si sente tranquillo al 100%, ha colto la palla al balzo e si è rimesso sotto a Trigoria. Giovedì un’ora e cinque minuti di allenamento individuale sotto lo sguardo del preparatore Nanni, ieri è arrivato a un’ora e mezza in cui ha provato di tutto, uscite alte e basse comprese. A fine allenamento era stanchissimo ma decisamente più convinto.
L’hanno visto perfino colpire il pallone di testa: la prova che l’intervento proibito di Lucio in Inter-Roma del 17 settembre è un lontano e sbiadito ricordo. Oggi e domani il meritato riposo, da lunedì in poi il portiere dovrà superare lo scoglio decisivo: le partitelle.
Solo giocando «contro» i suoi compagni potrà allontanare qualsiasi timore. È stato lui a tirarsi fuori a poche ore dalla partita con l’Atalanta, dopo aver accusato un leggero mal di testa. E, magari, un pizzico di ansia. Ma il vero nemico sembra un altro:la sfortuna. Tra i nuovi arrivati Stekelenburg si divide la palma della «sfiga» con Lamela. Gol incassati al primo tiro in porta (quattro in altrettante partite), lo shock dell’eliminazione dall’Europa League, qualche condanna preventiva, infine la follia di Lucio. La sua storia con la Roma deve ancora iniziare. Dal derby? Luis Enrique si prenderà altri giorni per decidere, la delicatezza del ruolo e della partita lo richiedono. Il verdetto si avrà a ridosso della partita, quando sarà tornato a Trigoria anche il titolare della cattedra Franco Tancredi dopo gli impegni con l’Inghilterra.
Intanto il tecnico spagnolo ha apprezzato i progressi di Lobont negli ultimi allenamenti: il romeno è pronto a difendere i pali per la quinta partita di seguito. Finora non ha certo brillato, ma la Roma con lui è sempre uscita imbattuta dal campo, limitando il passivo a due reti complessive. Decisamente meno bravo di Stekelenburg, ma più fortunato: Lobont ha dalla sua una pregio fodnamentale per un portiere.
Chi il derby lo rincorre senza troppe speranze è Totti. Dopo gli accertamenti a Villa Stuart, ieri lo ha visitato il medico sociale Gemignani che ha constatato la presenza di una lesione, seppur diminuita, e ha rinviato la decisione a martedì, quando verranno effettuati i nuovi esami. Se anche fosse guarito, al capitano resterebbero pochi allenamenti per convincere l’allenatore. Visti i precedenti, è una missione impossibile anche se la moglie Ilary ricorda: «Quando Francesco si fa male gli scatta una grande grinta, perché ha ancora tanta voglia di fare». Verissimo ma stavolta non basta.