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PAESE SERA. Roma affossata, ma Luis Enrique non è in dubbio

Luis Enrique

(L.Serafini) – Tra un 1-4 che può impressionare e far gridare all’esonero, e un 2-3 che invece fa pensare ad una gara equilibrata, la linea è davvero sottile. Bastano 60 secondi per cambiare tutto, per attraversare quel confine.

Basta dare a Nocerino il tempo di divorarsi un gol già segnato, e concederne un altro po’ a Bojan per segnarne uno quasi identico. E’ un risultato che salva la Roma, in parte, da una buona dose di critiche. Prendere tre gol da calcio d’angolo, è un errore dilettantistico che una presunta, aspirante grande non può permettersi. Lo sanno tutti all’interno della Roma, ma la fiducia nel tecnico asturiano è intatta. Persone interne alla squadra fanno sapere infatti che Baldini e Sabatini sono inamovibili sulla loro scelta, e che la posizione di Luis Enrique non è mai stata messa in dubbio.

Neanche dopo la quarta sconfitta in nove partite. Loro, più forti – La seconda sconfitta consecutiva lascia un segno ben visibile sul volto di Luis Enrique, già fortemente provato da un’influenza intestinale. In conferenza stampa prima elogia i suoi per il gioco offensivo espresso, poi bacchetta per le disattenzioni difensive. “Io sono il massimo responsabile, non per oggi ma per sempre. Se uno è distratto è colpa mia. Oggi ho visto troppa differenza fra una squadra e l’altra. Abbiamo fatto 15 tiri e il Milan 7-8 ma con una cattiveria diversa, si vede. Anche io lo vedo. Abbiamo bisogno – continua il tecnico – di più cattiveria e dobbiamo essere più forti dentro l’area altrimenti non vinciamo con nessuno.Non è una strada facile e lo so. Burdisso ha segnato con Zambrotta che gli mordeva il collo. Nesta invece ha segnato come se fosse in una gara amichevole”. Problemi non di gioco allora, problemi soprattutto di personalità secondo Luis Enrique. “Ogni partita che perdiamo si torna a parlare di scelte. Ho cercato di fare un centrocampo forte nel possesso per creare problemi al Milan. Poi magari se perdiamo con Perrotta in campo si parla di Pizarro. Volevo mettere in difficoltà il Milan e non ci siamo riusciti. La personalità non si compra al mercato. E’ una cosa che devi avere in ogni calciatore. Oggi ho visto che in questo siamo troppo lontani dal Milan.” Undicesima formazione titolare in altrettante gare. Ma non esiste un problema di mancanza di continuità.

“Penso che la mia squadra sia la migliore. quando mi hanno chiamato credo che già sapevano qual era il mio pensiero. Io vedo il calcio cosi, credevo fosse la migliore formazione per vincere questa partita”. Non è bastata invece per battere i campioni d’Italia e regalare un sorriso ai tifosi, che qualche fischio l’hanno fatto sentire. Luis Enrique non si nasconde dietro facili proclami, e promette solamente lavoro. “Per quanto mi riguarda lavorare e migliorare. Voglio una squadra più cattiva, forte e intensa. Non voglio una squadra disattenta ma posso cambiarlo solo con il lavoro. I tifosi sono incredibili. Fedeli, passionali.. Fanno di tutto per sostenerci”. Messi a nudo – Non lo ha voluto ammettere Luis Enrique, lo ha fatto Baldini. La Roma potrebbe aver pagato la giovane età dei suoi giocatori. “L’età media della squadra evidentemente chiede un tributo sulle piccole cose da migliorare e nella fase difensiva. Un tributo alla gioventù che sapevamo che andava pagato. La squadra – ha spiegato a Roma Channel – non si è intimorita più di tanto e ha cercato di proporre il suo gioco. Siamo stati anche sfortunati con l’occasione di Osvaldo. E’ inutile comunque alla fine parlare di sfortuna o fortuna”. Luis Enrique parla di grande differenza tra Roma e Milan, e Baldini conferma.“Sfido chiunque a trovare qualcuno che non lo pensa. Noi speriamo di provare a costruire nel miglior tempo possibile una buona squadra ma ora né tecnicamente né fisicamente paragonabile a loro”. L’idea va avanti, con Luis Enrique.

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