“Ma sti cazzi…carica ragazzi” Così diceva lo striscione appeso fuori i cancelli di Trigoria martedì scorso. E così è stato. La voglia di rialzarsi e di ripartire era tanta, la voglia di mettere nel dimenticatoio quel gol di Klose al 93′ e quel boato struggente del resto dello stadio di domenica sera ancora di più. Nelle facce di tutti c’era la consapevolezza che domenica scorsa sugli spalti avevamo vinto, ma stavolta non bastava vincere fuori, bisognava vincere anche dentro al campo. E per farlo ci voleva il massimo sostegno verso quegli undici ragazzi che indossano quella maglia, che per molti là dentro viene prima della madre. Ad incendiare una curva già infuocata sono bastati solo 6′ minuti: al gol di Lamela è venuto giù tutto! E’ uscita fuori tutta quella rabbia repressa accumulata in settimana che si è trasformata in passione ed in carica, ancor di più quando De Rossi immolandosi in scivolata salvava il risultato: “Daje regà, famola tremà sta curva, piamose sti tre punti, portiamoli alla vittoria!” gridavano da sotto. E dopo più di un tempo di tifo assordante i tre punti sono finalmente arrivati: al triplice fischio dell’arbitro un urlo liberatorio ha omaggiato i giocatori giunti sotto la Sud con capitan De Rossi in prima linea. “In curva l’amore, in campo il cuore: questo è il nostro tricolore” dicevano i ragazzi del Commando: e questo binomio ieri ha funzionato alla perfezione. Una vittoria meritata e che ognuno dentro di sè ha voluto dedicare a quel ragazzo caduto mentre rincorreva il suo sogno: perchè come lui, chi sta là dentro, ogni domenica insegue un sogno…ciao Sic !
A cura di Edwin Iacobacci