Fabrizio Larini, direttore sportivo dell’Udinese, è intervenuto ai microfoni di Tele Radio Stereo. Ecco le sue parole
E’ una sorpresa essere ripartiti così bene senza i big?
Siamo andati oltre le aspettative proprio per i motivi a cui faceva riferimento: abbiamo rinnovato la squadra, abbiamo ragazzi giovani e ripartiamo con un nuovo ciclo. Non era facile confermarsi, sappiamo però che il nostro obiettivo principale è raggiugnere al più presto la salvezza e poi vedere cosa si può fare. Sapevamo di essere solo temporaneamente al primo posto. L’importante è avere la mentalità giusta e rimanere con i piedi per terra.
L’Udinese è tra le poche società ad avere un bilancio impeccabile. Quest’anno non sarebbe stato importante provare a trattenere i grandi per puntare all’Europa?
Si però sappiamo che diventa difficile trattenere calciatori che hanno i club più importanti di Europa che li cercano. Per noi diventa praticamente impossibile competere con Barcellona, Chelsea, Juventus o Inter. E’ chiaro che i giocatori ambiscano a traguardi importanti e a potersi confrontare con budget decisamente superiori al nostro. Noi non possiamo garantire gli ingaggi di una big. La funzione dell’Udinese è questa: una socetà di provincia che cerca di fare il meglio possibile, magari provando ad arrivare alle coppe. Chiedendo di più faremmo il passo più lungo della gamba.
Oggi l’Udinese è un modello per il nuovo calcio. Anche la Roma segue il ringiovanimento e un’idea di gioco che vada oltre i singoli…
Sicuramente è una strada nuova per il calcio italiano, soprattutto per quanto concerne i club importanti e metropolitani, che abitualmente cercano il grande nome affermato. Auguro alla Roma che questa possa essere la strada giusta, mi farebbe piacere. Però è una piazza dove è difficile avere pazienza: mi auguro che i tifosi aspetteranno i frutti di questo lavoro.
Sarà la strada di tutti, in vista del fair play finanziario?
Ci sarà sempre qualche club che riuscirà a spendere, magari con formule di intriori, sponsorizzazioni e cose varie: c’è sempre il modo per aggirare le regole e comunque il fair play finanziario agevolerà sempre le squadre col maggiore fatturato. Quello dell’Udinese è decisamente inferiore e dovremo continuare ad attenerci alla nostra identità.
Anche i vostri in prestito e comproprietà vanno molto bene, penso a Cuadrado. Quanto fruttano le sinergie con gli altri club?
A noi può fare comodo che giocatori di ottime qualità facciano esperienza. Cuadrado è un Nazionale colombiano e giocando con continuità può maturare prima, così come Muriel, giovanissimo ma con un talento naturale. Una delle doti dell’Udinese è quella di avere pazienza e di aspettare i propri giocatori.
A gennaio di solito non vendete mai, eppure i vostri giocatori continuano a venire accostati a varie società...
Smentisco ogni indiscrezione: l’Udinese a gennaio non farà niente in uscita caso mai ci guarderemo intorno per coprire i vuoti lasciati da i giocatori che faranno la Coppa d’Africa.
Fonte: TeleRadioStereo