L’unica certezza è il cambiamento. Nella Roma di Luis Enrique è questa la costante. Dall’inizio della stagione, compresa la breve apparizione nei preliminari di Europa League con lo Slovan Bratislava, il tecnico giallorosso non ha mai schierato in campo la stessa formazione. E a Novara, sabato sera, lo spagnolo si affiderà all’ennesima rivoluzione, la dodicesima in altrettante gare di campionato, per conquistare i tre punti e allontanare lo spettro di una crisi che sarebbe inevitabile in caso di mancato successo. In difesa, considerate le assenze di Kjaer e Juan, verrà riproposta davanti a Stekelenburg una linea già testata con Cagliari e Atalanta, e formata da Rosi (recuperato) e Josè Angel sulle fasce, e gli argentini Burdisso ed Heinze al centro. Decisamente improbabile un ritorno di Cicinho o una conferma di Cassetti, tra i peggiori in campo nel ko dell’Olimpico col Milan. A cambiare, poi, sarà anche il centrocampo che nelle ultime tre uscite si era retto su De Rossi, Gago e Pizarro. Su quest’ultimo, però, alle prese con una distorsione al ginocchio destro, Luis Enrique non potrà contare. A sostituire il cileno potrebbe essere Greco, inserito finora solo nel secondo tempo di Marassi col Genoa e provato oggi proprio assieme a De Rossi e Gago, con Lamela alle spalle di Bojan e Borriello. Se Luis Enrique dovesse puntare su questa formazione, a finire in panchina sarebbero Perrotta, Pjanic e Osvaldo, tre elementi in grado di entrare comunque a partita in corso. L’altra costante della Roma, oltre a un’identità in perenne trasformazione, è infatti quella del ricorso alle tre sostituzioni, sempre utilizzate in questa prima parte della stagione dal tecnico spagnolo. Tecnico che dopo la sosta per gli impegni delle nazionali spera di poter contare nuovamente su Francesco Totti, al lavoro a Trigoria per smaltire l’infortunio alla coscia destra e tornare ad indossare la fascia da capitano per la gara casalinga col Lecce.
Fonte: Ansa