Roberto Policano, ex giocatore giallorosso e oggi osservatore dell’Udinese, è intervenuto ai microfoni di RadioIES. Queste il suo pensiero sul momento della Roma e sul periodo non facilissimo che sta vivendo nella capitale l’allenatore Luis Enrique:
Su Luis Enrique:
“Tra Guidolin e Luis Enrique ci possono essere similitudini rispetto ai risultati dell’anno precedente. Roma però è differente da Udine, ci sono altre attenzioni, altre pressioni. All’inizio ero molto sc ettico, ora vedo che però qualcosa di buono si sta facendo. Con il Genoa la Roma ha fatto una grande partita, ha giocato a calcio. Nel derby stessa cosa, è stata molto fortunata. Secondo me la Roma sta comincaindo a prendere una sembianza, sarebbe un peccato rovinare un progetto a cui tutti credevano fin da subito. Chiarametne lo so, la piazza vuole di più, vuole lottare per altri traguardi, ma quando c’è un anno di transizione come questo, bisogna dare del tempo soprattutto quando si fa una scelta simile di allenatore. Altrimenti se si voleva andare sul sicuro, si prendeva un allenatore italiano affermato”.
Sui giovani spagnoli:
“Noi come Udinese non cerchiamo molto in Spagna, anche perchè lì abbiamo il nostro presidente che monitora da vicino. Va detto che è difficile portare dei giovani spagnoli qui, perchè i migliori vengono subito presi da Real e Barça. Loro poi giocano un calcio differente dal nostro, ed è difficile adattare gli spagnoli al nostro campionato a meno che non siano giocatori di fascia. Ad Angel è un grande giocatore, fortissimo, farà benissimo sotto questo punto di vista”.
Su Lamela:
“Lo conosco da 4 anni, da quando giocava nelle giovanili del River Plate. Lo vidi una mattina subentrare e spaccare la partita a metà. L’ho seguito un po’ l’anno scorso, avevo qualche dubbio sul fatto che giocasse troppo lontano dalla porta, che si prodigasse in dribbiling un po’ fine a se stessi. Col Palermo l’ho visto determinato, ha fatto un gran gol, però è ancora presto per giudicarlo un calciatore in grado di fare la differenza nel campionato italiano”.
Su Pjanic:
“Giocatore fondamentale per questa Roma, fa tutte e due le fasi, sia di interdizione che d’attacco. E’ giocatore molto intelligente, davvero importante, mi chiedo ancora come ha fatto il Lione a lasciarselo sfuggire così!”.
Su Bojan
“E’ un ragazzo giovane, non bisogna caricarlo di troppe responsabilità. Non si può pensare che sia lui a dover risolvere tutto”.
Sui colloqui tra Baldini e i giocatori:
“A volte lo dice la storia, che la maggior parte delle squadre che hanno vinto il campionato, avevano uno spogliatoio un po’ tempestoso. Baldini ha fatto bene a cercare di seminare tranquillità. Franco è tanto che manca dal caclio italiano, ma rimane un grande intenditore di calcio e c’è da fidarsi. Credo che questa società deve continuare a credere nel lavoro di questo allenatore”.
Sui paesi con maggiori talenti:
“So di scoprire l’acqua calda, ma il Brasile rimane il paese più ricco da quest punto di vista. E’ così grande come paese, che i talenti spuntano come funghi dopo la pioggia. Ora le squadre si sono fatte più furbe, chiedono l’ira di Dio per un giocatore di buone qualità. Sono aumentate led ifficoltà non c’è dubbio. I brasiliani poi sono giocatori che si adattano subito al campionato italiano, rispetto a giocatori di altre nazionalità come gli africani. Certo i brasiliani sono spesso oggetto di una forte nostalgia di casa, soprattutto i più giovani”.
Sull’Udinese:
“Sapevamo dia ver perso moltissimo, sapevamo di non aver rimpinguato a dovere la rosa. Ma abbiamo un rande allenatore, in grado di motivare tantissimo i giocatori, bravissimo sotto l’aspetto della preparazione della gara. Sa tenere tutti concentrati, sul pezzo, ed ormai è un allenatore di grande livello”.
Fonte: Radio Ies