(R.Loria) Chi il calcio lo ha vissuto in prima persona e ai massimi livelli non può stupirsi. Chi di spogliatoi ne ha vissuti tanti nella sua vita, però, conosce bene i pericoli che una situazione come quella che da due giorni sta vivendo la Roma si porta dietro. Secondo gli ex romanisti chi esce meglio dal matchOsvaldo-Lamela sono la società e l’allenatore, che però, ora, avranno il compito più importante, quello di riassorbire una macchia difficile da cancellare.
COMPLIMENTI – Il primo a indicare che la strada intrapresa daFranco Baldini e dalla società è quella giusta è Fulvio Collovati: «Bisogna fare i complimenti alla società e a Luis Enrique per la tempestività con la quale sono intervenuti. Il gruppo si costruisce anche con queste prese di posizione e lanciando un segnale forte a tutto lo spogliatoio» . Non si stupisce troppo Giuseppe Giannini che gli spogliatoi oggi li vive da allenatore: «Sarebbe ipocrita dire che in una squadra si va tutti d’accordo. Sono cose che sono sempre accadute nel calcio. Quando ero ancora giocatore ad esempio ricordo un episodio simile avvenuto tra Massaro e Renato. Adesso dovrà essere brava la società, in accordo con l’allenatore, a decidere le eventuali punizioni»
POSSIBILISTI – C’è anche chi, come Ruggiero Rizzitelli, non giudica così negativamente l’episodio accaduto al Friuli: «Un episodio come quello capitato tra Osvaldo e Lamela lo accetto. Meglio i litigi che il menefreghismo. Sono cose che in carriera ho visto accadere tante volte, ma sono situazioni che poi devono scatenare una reazione in campo. Cosa farei se fossi la Roma? Punirei Osvaldo, lo multerei, ma di sicuro non lo metterei fuori rosa».
SCUSE – Attinge ai suoi ricordi di calciatore Ciccio Graziani:«Una volta mi è capitato di litigare pesantemente con Claudio Sala in allenamento. Ci dovettero dividere. Quello che penso oggi è che senza Claudio avrei segnato molti meno gol di quelli che ho segnato. Questo perché una squadra di calcio si basa sui rapporti tra i giocatori. Ognuno ha bisogno dell’altro. Questo dovrebbero capire Osvaldo e Lamela e soprattutto chi ha sbagliato dovrebbe chiedere scusa». Anche Pietro Vierchowood ammette di avere avuto problemi simili.
GRAVE – Un domatore di spogliatoi come Carlo Mazzone non trova giustificazioni a un episodio come quello di Udine.«E’ un episodio clamoroso e grave che nella mia carriera di allenatore non mi è mai capitato. Può essere successo qualche contrasto di troppo in allenamento, qualche parola fuori luogo, ma addirittura venire alle mani tra compagni mai. E’ un episodio più pesante della sconfitta di Udine. Cosa farei se fossi l’allenatore? Pretenderei prima di tutto un chiarimento tra di loro e poi una punizione esemplare per il giocatore. Questi calciatori devono ricordarsi che devono onorare la maglia non solo con le prestazioni, ma anche con i comportamenti»
SERENITA’ – Come Mazzone anche Maurizio Iorio non sottovaluta l’accaduto: «E’ un gesto che fa capire che nello spogliatoio della Roma non c’è grande serenità. La società e Baldini hanno fatto benissimo a intervenire subito e credo siano necessarie punizioni esemplari» . Infine il pensiero di Odoacre Chierico: «Sono situazioni che la società e l’allenatore devono essere bravi ad ammortizzare. Sarebbe stato meglio se la cosa fosse rimasta in famiglia, ma Roma è un ambiente particolare e certe cose è difficile chiuderle dentro lo spogliatoio»