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CORRIERE DELLO SPORT. “E’ la svolta, date retta a Osvaldo”

Daniel Pablo Osvaldo

(A.Polverosi) Zero tiri, zero spunti, zero dribbling, zero assist. Sembrava una brutta serata per Osvaldo, staccato dal resto della squadra, perso in una Roma che continuava a giocare intorno a se stessa. Lui e Lamela in attacco, coppia argentina su cui Luis Enrique sperava di costruire la vittoria di Novara. Eppure l’intesa non era perfetta: nel primo tempo, in un paio di occasioni sono schizzati tutt’e due dalla stessa parte. Insomma, giornata nera. In realtà era solo una mezza giornata nera. Perchè nell’altra metà, un fascio di luce ha illuminato Osvaldo e la Roma.

ANCORA IN AZZURRO – L’argentino della Nazionale di Prandelli ha cominciato a fare da sponda, a tirare, a creare movimento in area di rigore, a muoversi secondo logica e secondo istinto. E al momento buono, il guizzo che ha chiuso la partita. Angolo di Pianjic, la palla cala verso il centro dell’area e Osvaldo la gira di testa in rete, proprio sotto la curva dei mille tifosi romanisti. E’ il quinto gol dell’ex Espanyol, un gol che gli fa dire: «Siamo contenti perchè abbiamo fatto un grande risultato, in un campo difficilissimo» . In tribuna c’era Antonio Cabrini, inviato di Prandelli. Oggi il nome di Osvaldo finirà nella lista dei convocati per le due amichevoli dell’Italia, prima in Polonia e poi all’Olimpico, contro Cavani e l’Uruguay. Gli dicono che il ct lo sta aspettando. «Speriamo, ci tengo alla Nazionale. Mi dispiace per Rossi e Cassano che per fortuna sta meglio, spero di rivederlo il prima possibile in campo». Dopo il debutto a Pescara contro l’Irlanda del Nord, Osvaldo ci tiene soprattutto a giocare a Roma, accanto a De Rossi, il capitano. E anche l’Europeo adesso sembra più vicino. «E’ brutto pensare alle sfortune dei colleghi e per l’Europeo c’è tempo» .

LA MATURAZIONE – A Firenze e a Bologna era un altro Osvaldo. Questo è più maturo, più concreto, soprattutto più freddo in area di rigore. I colpi li aveva anche quando, da ragazzino, faceva disperare Prandelli a Firenze ( «Dove c’erano tanti attaccanti bravissimi» ), ma il passaggio in Spagna è stato fondamentale per la sua crescita. «Sono cambiato, adesso sono più maturo, ma quando si segna ci vuole anche un pochino di fortuna» . Cinque gol in questo primo pezzo di stagione. «Mi trovo benissimo con l’allenatore e compagni. Cosa mi ha fatto crescere? Un po’ tutto, a cominciare dalla fiducia di Luis Enrique. Anche in Spagna avevo trovato fiducia e continuità. Entro in campo tranquillo sapendo che tutto l’ambiente è dalla mia parte» . Le difficoltà del primo tempo di ieri sera nascevano, secondo Osvaldo, anche dal campo sintetico: «Era molto difficile giocare su quel sintetico, il pallone schizzava veloce, per fortuna abbiamo segnato con Bojan. E per fortuna che Pjanic ha un gran piede, ha messo una palla stupenda e abbiamo fatto gol. Nel secondo tempo siamo stati più cattivi in attacco e abbiamo trovato quella profondità che ci mancava. Quella è stata la svolta. Stiamo lavorando, ogni partita riusciamo a fare meglio, qui a Novara abbiamo lottato tanto» .

LA SVOLTA – Osvaldo ci crede, quanto meno ci spera«Magari questa vittoria è la svolta definitiva per arrivare più su in classifica» . Punta a qualcosa di ambizioso, qualcosa di concreto, ma per salire ancora serve un altro salto in avanti, anche come gioco. Quando tornerà Totti… «Ci manca, è normale. Francesco è un fenomeno. Però abbiamo anche altre risorse: Lamela e Pjanic possono far bene in quel ruolo» Quanto alla fascia di capitano, è su un bel braccio. «Cosa ci dice De Rossi prima dell’inizio della gara? E’ un urlo che facciamo sempre, anzi, lo fa il capitano per caricarci prima di iniziare. Anche da gesti così si vede l’unione del gruppo» . Ha una ferita sotto l’occhio, sembra il rosso di una gomitata. «No, ho solo strusciato in campo, niente di importante» . Ha strusciato anche quella palla e l’ha messa dentro.

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