(A.Ghiacci) – La Roma fa quadrato. Inutile, pensano in società, fermarsi ora e stare dietro agli umori della piazza. Il progetto è stato studiato a fondo a tavolino prima che il cammino fosse intrapreso; e c’era già la consapevolezza che ci sarebbero stati momenti difficili come l’attuale. Ma nulla, di ciò che è stato deciso di fare, è in dubbio. Tantomeno la posizione di Luis Enrique. A ribadire tutti questi concetti, nel giorno dopo il ko con il Milan, sono due terzi della“triade” giallorossa: il direttore generale Franco Baldini e quello sportivo Walter Sabatini.
CHIAREZZA – Partiamo da Baldini. Il progetto-Roma è anche e soprattutto il suo: «Il supporto a Luis Enrique è totale – ha detto il dg alla trasmissione radiofonica “Anch’io lo sport” – e io ho legato le mie fortune a quelle del tecnico. La scelta di prenderlo è stata ponderata, sono stati valutati sia la persona che il calcio che poteva proporre. Sostenere lui sarà sostenere me stesso, non sta maturando alcun dubbio. Il gruppo è con lui, e questa è la migliore conferma che Luis Enrique poteva dare» . Più chiaro di così, Baldini, non poteva essere. Anzi sì: «Il tecnico è amareggiato come chi da settimane lavora tutti i giorni e poi è tradito da qualche momento di scarsa concentrazione. Vedere il lavoro andare all’aria così dispiace. E il gioco corale non c’entra con la concentrazione dei singoli, su questo stiamo lavorando» . Nessun problema neanche per quanto riguarda l’età della squadra, non così giovane in media come sembrava dover essere: «Sono idee che abbiamo fin dall’inizio. Progetto-giovani non significa escludere i più esperti, anzi sono proprio questi ultimi che fanno maturare gli altri» . Parte dei tifosi comincia a manifestare qualche dubbio: «Ma alla lunga avremo soddisfazioni. Il pubblico ci ha manifestato credito e sostegno. Lo so, servirebbe qualche risultato per dare fiducia. E la sconfitta con il Milan ha messo a nudo i nostri difetti, indicando però che c’è una via di gioco da percorrere. L’attesa si potrà portare avanti tranquillamente se confortata dalle prestazioni» .
CONFERMA – La Roma quindi non si disunisce di fronte alle prime difficoltà. C’è unità di intenti assoluta, la conferma arriva dal direttore sportivo Sabatini: «Anno transitorio? Certamente, lo sapevamo. Secondo me va ricordato che non abbiamo perso nessuna partita senza averla potuta vincere e con questi presupposti basterà un impegno diverso in riferimento all’attenzione perché i risultati cambino. Contro il Milan, anche se può sembrare impopolare dirlo, abbiamo fatto tante cose importanti. Non dobbiamo perdere fiducia anche se siamo consapevoli che la gente la sta perdendo, ma non è il nostro lavoro. Noi dobbiamo lavorare sulle nostre qualità. Luis Enrique? Sta soddisfacendo le nostre aspettative e quelle dei calciatori, ha bisogno di fortuna e risultati per essere credibile, ma non solo lui, anche la società» . La società giallorossa crede che quella con cui si convive oggi debba essere la normalità, non in termini di risultati ma di cultura del lavoro. Ecco ancora Sabatini: «La Roma è una squadra normale che sta facendo il suo percorso. In alcuni momenti della partita fa cose molto importanti e in altri momenti ha cali di attenzione, ma non è né infantile né senile e di domenica in domenica sarà in competizione con le altre» . Ancora l’età del gruppo giallorosso:«Non c’è alcun conflitto generazionale. Non solo, ma anzi c’è un’interazione proficua, soprattutto a livello psicologico tra vecchi e nuovi, tra giovani e meno giovani. Il nostro problema non è di comunicazione o di dialettica quanto di calci d’angolo…» .