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(Maida/Ghiacci) Regista o intermedio, passa tutto dai suoi piedi e dalla sua testa. L’importanza di chiamarsi Gago. Preso in prestito nell’ultimo giorno di mercato per 500.000 euro, è diventato un insostituibile della Roma convincendo anche lo scettico Luis Enrique. Nelle ultime cinque partite, è stato sempre titolare. E a Novara è stato il migliore tra i centrocampisti, per qualità e quantità: primo nella classifica dei passaggi riusciti, come già gli era accaduto contro il Palermo. La conseguenza naturale è stata la convocazione nella nazionale argentina (con Burdisso) per le due partite di qualificazioni mondiali contro Bolivia e Colombia. Lento? Rotto? Macché. Forte, tecnico, aggressivo. Un centrocampista con i fiocchi. Una scelta perfetta, soprattutto nel rapporto qualità-prezzo. Andate a rivedere l’azione del primo gol di sabato. Se Gago non avesse sradicato un pallone al limite dell’area avversaria, non ci sarebbe stato nessun assist di Pjanic e nessuna volée di Bojan.
LA TRATTATIVA -L’affare è stato chiuso a tempo quasi scaduto. Ma Franco Baldini l’aveva impostato tre settimane prima, con una telefonata al Real Madrid: «Se non sapete dove metterlo, chiamatemi: la Roma in prestito lo prende» . Con Gago era già tutto a posto: l’accordo è stato trovato in un minuto, quando l’uomo che lo aveva scoperto giovanissimo nel Boca Juniors gli ha chiesto la disponibilità. «Vengo, lascio anche dei soldi, trovate un’intesa Gago è stato preso in prestito per 500.000 euro ma la Roma ha un accordo privato per riscattarlo e arrivo» . Tutto questo succedeva prima di Ferragosto. Il resto si è materializzato alla fine. Sabatini si è consultato con Baldini, dopo che alcuni obiettivi per il centrocampo erano saltati, e poi è volato a Madrid per le firme.
RINUNCE E AIUTI – Gago ha davvero rinunciato a una parte del suo stipendio, il Real Madrid ha collaborato pagandone un’altra parte, e così la Roma ha dovuto aggiungere al costo del prestito oneroso “soltanto” 1,1 milioni lordi per dieci mesi di ingaggio. A facilitare una trattativa così vantaggiosa è intervenuto Mourinho. Che ha spinto molto con i suoi dirigenti per liberarsi di un calciatore che non gli serviva. E che addirittura, secondo quanto riporta la stampa spagnola, considerava una spia dello spogliatoio.
FUTURO – Ma Gago resterà alla Roma anche nella prossima stagione? Sembrerebbe di sì. Siccome il contratto dileasing è stato siglato in fretta e furia, non c’è stato il tempo di inserire un diritto di riscatto, né i termini dell’eventuale nuovo contratto tra la Roma e il giocatore. Però Baldini ha un accordo privato, di cui discuterà all’inizio del prossimo anno, con il Real Madrid: può acquistarlo per una cifra vicina ai 6 milioni. Gago, da parte sua, si dovrebbe legare alla Roma fino al 2016.
Una colonna nella colonia, quella argentina di Trigoria.
IL PERSONAGGIO Il soprannome di el Pintita , gli fu affibbiato da Ramon Maddoni, direttore delle giovanili del Boca Juniors, che lo rimproverò perché perdeva ore dietro i suoi lunghi capelli. «Ehi bellezza (pintita appunto, ndr) smettila di pensare ai capelli e corri…» fu il richiamo del suo allenatore: da quel giorno, anche per tutti i compagni di squadra, diventò pintita . Capelli lunghi che tra l’altro, insieme al passo lento, al ruolo e alla grande tecnica, in Argentina lo lanciarono subito come erede di Redondo.
STORIA– Fernando Gago nasce il 10 aprile 1986 a Ciudadela, quartiere di Buenos Aires. Cresciuto con la maglia del Boca Juniors, club che infatti lui stesso considera una seconda casa, ha debuttato tra i professionisti il 5 dicembre del 2004, a 18 anni, nella vittoria contro il Quilmes (1-0). Nel 2005, con la maglia dell’Argentina Under 20, vinse il Mondiale di categoria nei Paesi Bassi, in compagnia di Messi e Aguero. E nel 2007 fu proprio l’attuale direttore generale giallorosso, Franco Baldini, nel piano di ringiovanimento del Real, a volerlo a Madrid. Su Gago, a quei tempi, c’era anche il Milan. Le stagioni di Madrid, per Gago, non sono state fortunate, soprattutto per via degli infortuni che lo hanno a lungo tenuto lontano dal campo. Ma sul suo talento, gente del calibro di Capello, Schuster, Pellegrini e Mourinho, eranopronti a mettere la mano sul fuoco.
AMORE– Lo scorso luglio, nel sontuoso scenario del Salone del Tattersal di Buenos Aires, davanti a quattrocento invitati tra i quali anche il napoletano Ezequiel Lavezzi, Gago ha sposato la tennista Gisela Dulko, abituale compagna di doppio della nostra Flavia Pennetta, con la quale ha trionfato nell’ultimo Open d’Australia. Fernando e la connazionale sono diventati inseparabili dopo essersi conosciuti in occasione dei Masters Series di Madrid del 2009. Sport e arte, è la ricetta del loro amore. Appassionato di arte e letteratura, anche quando era appena arrivato a Madrid, volle visitare subito il museo del Prado.
COLONIA– Gago a Roma è diventato parte integrante della colonia argentina. Proprio a casa sua Heinze, Osvaldo, Burdisso e Lamela hanno trascorso la serata organizzata per far ambientare e sentire maggiormente a casa il più giovane del gruppo, Lamela appunto. Menù chiaramente a base di asado, cucinato dagli uomini (Heinze, Burdisso e Lamela erano accompagnati da mogli e fidanzate). Ha tre cani, due dei quali sono stati portati a Roma. Ragazzo tranquillo, tutto casa e pallone, a Roma sta riuscendo a farsi apprezzare sia come uomo che come calciatore.