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CORRIERE DELLO SPORT. Heinze-Enrique: tensione

Luis Enrique

(R.Maida) – Le sconfitte fanno male, soprattutto a quelli che non sono abituati a perdere. E così può capitare, come nelle famiglie modello, che ci si trovi a discutere scelte e strategie.

In casa Roma la tensione è nata tra Luis Enrique e Gabriel Heinze. Tensione in lingua spagnola, dopo il 2-3 con il Milan, tra due uomini dal carattere forte. Un commento stizzito del giocatore sulla disposizione tattica in difesa, riportato all’allenatore, ha creato “distanza” tra i due, spingendo Luis Enrique (più o meno consciamente) a puntare su Cassetti nella partita successiva, a Novara. Cose che capitano e che, secondo gli spifferi di Trigoria, sarebbero già state parzialmente risolte. Heinze, per professionalità e carisma, è stato uno dei rinforzi più graditi arrivati dal mercato. Come ha detto anche ieri Bojan, è già un leader del gruppo. Proprio con uno spirito costruttivo forse, ricordando il passato di gloria al Manchester United e al Real Madrid, si è lamentato. A costo di deludere il caposquadra.

CHIARIMENTI – I due si sono già parlati. In privato. A quanto pare, Luis Enrique non è stato contento di sentirsi riferire da altri le cose che alcuni giocatori hanno detto chiaramente nel chiuso dello spogliatoio, durante l’accesa riunione del lunedì successivo a Roma-Milan. La gestione della fase difensiva aveva fatto storcere il naso a molti, non solo a Heinze. La voglia di capire meglio il nuovo sistema di gioco era venuta a molti, non solo a Heinze. Non è stato tanto il merito della questione, insomma, a creare malumore, ma il sistema indiretto di comunicazione. L’allenatore si sarebbe aspettato uno sfogo dal vivo invece di una frase raccontata. E magari alterata nei toni.

IL POST – Contro il Milan, Heinze non aveva nemmeno giocato dall’inizio. Era entrato al 26’ del secondo tempo, mentre Juan si arrendeva corrucciato davanti ai capricci dei suoi muscoli. Poco prima, dunque, del secondo gol di Ibrahimovic che avrebbe chiuso la partita. Il sabato successivo, invece, Heinze è rimasto tutta la partita in panchina: difficile stabilire se i due fatti (la discussione e l’esclusione) siano collegati. Si può solo notare che Cassetti, in campionato, non aveva mai giocato come centrale difensivo prima di essere selezionato allo stadio Silvio Piola.Di sicuro, durante la piovosa trasferta a Novara, Heinze non ha risparmiato consigli e incitamenti ai compagni. Quando Bojan e Osvaldo hanno allontanato la crisi, è stato il primo a festeggiare i gol con un apprezzabile spirito di gruppo. E tutto il resto è passato in secondo piano, per fortuna della Roma.

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