(R. Maida) – Lo aspettava, lo ha cercato per più di due mesi, lo ha trovato con la naturalezza delle cose facili. A porta vuota, da un metro, alla fine di un’azione-manifesto del gioco barcelonista . Dopo tre assist e due calci d’angolo vincenti, Miralem Pjanic ha potuto festeggiare in prima persona un gol con la maglia della Roma. In realtà è la sua seconda rete stagionale. Ma la prima risale alla sua vita precedente, al campionato francese, al Lione, che ha lasciato a malincuore a tempo scaduto senza mai pentirsene. «Sono felice, da tanto cercavo questo gol, sapevo che sarebbe arrivato» ha detto, con l’inglese fluente di chi ha girato l’Europa. Un ragazzo di 21 anni con la testa grande grande, da uomo vero. Pjanic è già il prototipo del centrocampista che piace a Luis Enrique. Gioca praticamente in tutti i ruoli: interno destro, interno sinistro, trequartista (il ruolo preferito). E nella nazionale bosniaca ha imparato anche a fare l’esterno offensivo del 4-2-3-1. La sua qualità, il passo imprevedibile, quella capacità di togliere di mezzo il pallone quando sembra perso (parole di Totti), gli ha consegnato uno dei ruoli nevralgici della squadra. Pjanic è uno dei pochi calciatori che vanno allo stadio tranquilli, perché danno per scontata la maglia da titolare. Una volta, anzi, si è beccato un rimbrotto da un dirigente perché si era attardato in un’intervista a Sky mentre Luis Enrique stava annunciando la formazione. Niente di grave. Ieri sera intanto ha festeggiato il gol e la vittoria con giudizio: una pizza con un amico, aspettando l’arrivo della fidanzata Josefa, francese, conosciuta nei tre anni lionesi. Da oggi tornerà a correre a Trigoria per non perdere i privilegi acquisiti. Sarebbe pericolosissimo adagiarsi con un allenatore implacabile come Luis Enrique. Ma chi conosce bene Pjanic garantisce che finora la Roma abbia visto appena un terzo delle sue potenzialità. Cosa succederà quando raggiungerà il top? «Vogliamo fare di più. Stiamo crescendo. Con Gago e De Rossi l’intesa migliora partita dopo partita. Sta diventando facile giocare insieme». Appunto. Nella Roma adesso ci si diverte.