Il presidente dell’Associazione Italiana Calciatori ed ex giallorosso Damiano Tommasi è intervenuto in merito alla decisione della Roma di non convocare Osvaldo per la gara contro la Fiorentina, spiegando anche in termini pratici le modalità di messa in atto della punizione secondo i nuovi accordi.
La Roma ha la possibilità di multare Osvaldo?
Innanzitutto bisogna capire se il contratto di Osvaldo, che è stato firmato in un momento di ‘deregolation’, richiama il nuovo contratto collettivo, o se invece è un contratto libero, privo di richiami. Nel primo caso la Roma ha comunque modo di agire, anche se oggi non è ancora chiaro il modo in cui potrebbe farlo.
Esiste uno stallo legislativo che impedisce alle società di muoversi?
Non c’è ancora un regolamento condiviso, ma credo che a breve Lega Calcio e Serie A daranno una risposta. C’è questa momentanea assenza del collegio arbitrale, ma qualora lo stallo continui le società si possono rivolgere al giudice ordinario, a meno che i contratti firmati non abbiano una clausola compromissoria che lo impedisca.
La decisione di non convocare il calciatore invece spetta unicamente al mister. E’ un provvedimento che ritiene adeguato?
Non è la prima volta che due compagni di squadra vengono alle mani, purtroppo succede. Credo che l’atteggiamento della Roma sia nuovo, simile a quello che vediamo in Nazionale o in altri club: l’idea è quella di portare avanti comportamenti etici e difenderli con sanzioni pesanti e questo fa da cassa di risonanza a episodi che si sono sempre verificati. La decisione di non convocare Osvaldo per la prossima partita rientra in questo atteggiamento nuovo, che ripeto non appartiene solo alla Roma, ma è comune anche ad altri club.
La Roma aveva pensato di sospendere Osvaldo e di impedirgli di allenarsi con i compagni. L’AIC come si pone dinnanzi alla possibilità che un calciatore finisca fuori rosa qualora violi un codice etico concordato?
Non so di preciso cosa sia successo, comunque mi sembra che l’ipotesi che il calciatore finisse fuori rosa non si sia verificata e quindi non è necessario parlarne.