(A.Catapano) Trigoria, domenica di sole, allenamenti e rese dei conti. I giocatori pensano di sapere a cosa vanno incontro, l’analisi della sconfitta di Udine. Si sbagliano, invece. Luis Enrique li stupisce. «Oggi non vi parlerò della partita — esordisce nello spogliatoio — ma di un episodio grave accaduto venerdì al termine della partita, episodio che voi conoscete benissimo». Loro sì, ma fuori da Trigoria nessuno sa ancora nulla, anche se da qualche ora circolano rumors su una discussione tra senatori e giovani nello spogliatoio del Friuli.
Il fatto In realtà, è accaduto molto di più. Detto brutalmente,Osvaldo ha messo le mani addosso a Lamela. Chi racconta di uno schiaffone pesante, chi di un vero e proprio pugno. Non cambia la sostanza: a Udine, al termine di una discussione iniziata in campo dopo un mancato passaggio di Lamela e proseguita nello spogliatoio con toni sempre più accessi («Dopo tre partite in Serie A ti senti già un fenomeno?»), Osvaldo ha colpito violentemente il ragazzino argentino. Il quale, secondo alcune ricostruzioni smentite dalla società, avrebbe provocato tale reazione con il lancio di una bottiglia di plastica.
Subito i compagni sono intervenuti a dividerli, del resto la discussione aveva coinvolto pure loro, con alcuni senatori impegnati a rimbrottare i baby. Lo stupore Per i giocatori, l’episodio si era chiuso a Udine. Morto e sepolto per gli stessi protagonisti. Osvaldo ha chiesto scusa a tutti, Lamela ha invocato clemenza per il suo «aggressore». Per questo ieri tutti sono stati spiazzati dalle parole di Luis Enrique. «Quanto è accaduto è grave e intollerabile e merita una punizione esemplare. Osvaldo sarà multato (massima sanzione pecuniaria, almeno 30.000 euro netti, ndr) e sospeso per dieci giorni». Salterà la Fiorentina (per cui restano ancora a rischio Totti, Borriello e Borini), sempre che col passare dei giorni non arrivi uno sconto di pena. Tutti molto dispiaciuti, il solo Heinze ha preso la parola, per ribadire che «l’episodio era sì spiacevole, ma non così grave».
Fermezza e stipendi La società, invece, ha appoggiato la linea della fermezza(e il c.t. Prandelli che ne pensa?). Il che le fa onore — oltretutto Osvaldo è recidivo, aveva già dato a Mingazzini al Bologna — soprattutto perché di difficile digestione per i giocatori. Si capisce poco, invece, lo stupore per l’enfasi che questa e altre vicende hanno avuto sulla stampa. «Non ci sono spaccature tra senatori e giovani — ha assicurato Franco Baldini alla tv di stato Roma Channel —, nè tra Luis Enrique e Walter Sabatini, normale che abbiano opinioni diverse. Il gesto di Osvaldo è una mancanza di rispetto che verrà sanzionata». E sulle questioni societarie, «leggo di ritardi nel pagamento degli stipendi, ma si tratta di pochi giorni, non di mesi come in passato». A proposito, il contratto del d.g. è pronto finalmente: dopo un confronto con il socio forte James Pallotta e considerato il momento di crisi, Baldini ha deciso di ridursi il compenso a 600.000 netti a stagione, nè più nè meno di Sabatini. Il presidente DiBenedetto, invece, attende ancora di sapere dal Cda se potrà portarsi a casa il milioncino che ha chiesto.