Nel giorno del suo trentatreesimo compleanno Julio Sergio ci ha rilasciato una lunga intervista esclusiva per parlare della nuova esperienza in salento e dei cinque bellissimi anni vissuti a Roma. Il portierone non nasconde la volontà di tornare un giorno nella capitale, ma sofferma tutte le sue attenzioni sul momento del Lecce di mister Di Francesco.
Julio come stai e come procede il tuo ambientamento in quel di Lecce?
“Sono arrivato a Lecce che non avevo fatto la preparazione con la Roma. Nella capitale non mi ero allenato per niente saltando praticamente tutto il ritiro. Ora sono infortunato e sto recuperando per poter rientrare il prima possibile. Mi alleno normalmente e sono tranquillo in questa nuova realtà diversa da Roma, anzi diciamo che il mio ambientamento piano piano procede bene”.
Dopo la vittoria di domenica contro il Cesena ora arriva la sosta. Un bene o un male per il tuo Lecce?
“Per una squadra come la nostra una sosta fa sempre bene, anche se abbiamo vinto l’ultima partita lavorare di più non ci può far male. Questa sosta ci permette di recuperare gli infortunati e di mettere alcune cose a posto che finora non sono andate. E’ sempre un bene quando si ha del tempo a disposizione per migliorare le cose”.
Come va con il mister Di Francesco? Ci racconti qualcosa di lui?
“Con lui ho un rapporto trasparente. Il mister già lo conoscevo prima ed è un ottimo allenatore. Mi auguro di mantenere questo rapporto fino alla fine. Di Francesco è alla prima esperienza in serie A ma si è dimostrato subito capace e bravo, quindi crescendo può fare solo che bene”.
Dopo la pausa ecco arrivare la Roma per voi. Cosa proverai quando avrai di fronte i tuoi ex compagni?
“A Roma ho vissuto cinque anni fantastici, sicuramente i più belli della mia vita. Sono stati due tappe diverse e due momenti divisi: quando all’inizio non giocavo e dovevo imparare e quando invece ero titolare e protagonista in una squadra senza dubbio tra le migliori d’Europa. L’esperienza a Roma è stato un momento bellissimo e, a dir la verità, mi manca Roma e lo spogliatoio. Ora mi devo abituare alla realtà del Lecce molto diversa da quella romana. Ho però ancora due anni di contratto con la Roma e chissà che in futuro io non possa tornare a Trigoria”.
Che idea ti sei fatto del nuovo tecnico della Roma Luis Enrique?
“E’ un uomo molto preparato che ha vissuto una realtà importante come quella spagnola e del Barcellona. Lì lui ha vinto tutto e ha imparato un calcio diverso che in Italia è difficile attuare. Noi in Italia abbiamo un modo di giocare del tutto diverso da quello attuato a Barcellona e in Spagna. E’ normale che in Italia possa avere problemi d’ambientamento perchè il nostro calcio è troppo differente da quello iberico. Enrique mi sembra uno trasparente che dice le cose in faccia e penso che alla fine sia una cosa importante per un allenatore. Parla il campo alla fine e i punti raccolti e Luis Enrique ne ha raccolti abbastanza”.
Un ultima battuta sul capitano della Roma Francesco Totti. Tu che ci hai vissuto momenti importanti ce lo racconti un pò?
“Per me prima di arrivare a Roma era uno dei calciatori più importanti al mondo, poi dopo averlo conosciuto posso dire che Francesco Totti è un ragazzo semplice e che ha sempre dato molto alla causa giallorossa. La semplicità è il suo forte in ogni momento: mi ha aiutato molto quando sono arrivato, e non è stato il solo, e di Totti non posso che dire bene. Stare vicino al capitano è stato sempre un bene per me. Con un colpo ti decide la gara e secondo me può dare ancora molto al calcio. Sta bene anche in questa stagione fisicamente e finchè starà cosi potrà dare ancora molto al calcio e alla sua Roma”.
A cura di Nicolo’ Ballarin