(Il Fatto Quotidiano) – Come riporta l’edizione in edicola ieri de Il Fatto Quotidiano, considerando i conti di Unicredit del terzo trimestre, si scopre che il salvataggio della Roma calcio è già costato ad Unicredit 54 milioni di euro nel giro di poche settimane. Insieme alla squadra, ceduta alla cordata americana di Tom di Benedetto, la famiglia Sensi ha infatti girato alla banca milanese anche il 51 per cento della holding Italpetroli al prezzo di 30 milioni. In occasione di quell’accordo, firmato ad agosto, Unicredit ha iscritto all’attivo di bilancio 54 milioni supplementari a titolo di avviamento sulla partecipazione in Italpetroli. In sostanza, ad agosto la banca riteneva che le prospettive di sviluppo del business ceduto dai Sensi (immobiliare e stoccaggio di prodotti petroliferi) giustificassero una valutazione più elevata rispetto al prezzo pagato. Nel giro di poche settimane è però arrivata la marcia indietro. “La mancanza di piani e l’intento di liquidare l’investimento in Compagnia Italpetroli hanno determinato la svalutazione integrale dell’avviamento al 30 settembre 2011”, si legge nella relazione trimestrale al 30 settembre di Unicredit. Come dire: ci siamo accorti che la holding dei Sensi, con tutto quello che c’è dentro, è un ferrovecchio che va rottamato. Quindi, il valore dell’avviamento è pari a zero. Un taglio secco che costa a Unicredit 54 milioni di perdita.