(Il Romanista) – Le pagine nere del calcio non è soltanto un volo in picchiata sui Grandi Scandali che hanno macchiato il campo da gioco. Pur cogliendo gli aspetti profondamente negativi, a tratti drammatici, del quasi ininterrotto cono d’ombra nel quale è spesso rotolato il pallone, “Le Pagine nere del calcio” è un tributo alla memoria, un romanzo a capitoli che cavalca il tempo e le crisi del calcio lasciando metaforicamente in bianco l’ultimo capitolo. Nella speranza di non doverlo scrivere mai.
Affrontare e approfondire il “noir” del calcio guardando alla speranza che certi fatti non si ripetano è ciò che ha mosso Antonio Felici (corrispondente dall’Italia di France Football) nella stesura di questa sorta di “enciclopedia” di quanto ha poco a che fare con lo sport e sconfina nel sospetto, i profili delinquenziali, le tentazioni che sfociano in vero e proprio fango portando, come scrive l’autore, a una sorta di eterna Calciopoli. Eppure, ogni volta si compie un piccolo miracolo. La gente, i tifosi, continuano a credere. Proseguono nel loro percorso di passione che è la vera e propria cura miracolosa che tiene gonfio il pallone. Aldilà delle aule dei tribunali, dei laboratori anti doping, delle procure e degli 007 federali. Il viaggio di Felici, 300 pagine molto curate edite da Iacobelli Editore, inizia il 5 giugno 1927, quando Torino e Juve si sfidano per lo scudetto. E’ l’incipit di quello che passerà alla storia come lo “scandalo Allemandi”. Il percorso storico, meticoloso e preciso, abbraccia i sospetti di Italia-Camerun al Mondiale dell’82, il Totonero, fino agli scandali del nuovo millennio, da Calciopoli al caso passaporti, dalle morti sospette per doping a Scommessopoli. E non solo: c’è anche il lato oscuro che abbraccia l’economia del pallone. Dal “nero” per gli acquisti dei calciatori, agli sprechi di Italia ’90, per arrivare al doping amministrativo e il fair play finanziario. Altre pagine che Felici mai avrebbe voluto scrivere, riguardano la violenza. Una lunga scia di morte, tra la tragedia dell’Heysel, a Raciti, Sandri e le altre drammatiche storie con uno stadio sullo sfondo.