(D.Giannini) – «Piano piano andiamo crescendo». Lo hanno visto tutti. Lo hanno visto i tifosi, gli avversari e lo hanno visto pure i giocatori che la Roma da qualche tempo ha cambiato volto e che ha cominciato ad assumere una fisionomia ben definita. Una fisionomia che ha i tratti di Bojan Krkic, il gioiellino che pare essersi calato pienamente nella nuova realtà. Cosa che non era proprio uno scherzo per un ragazzo che, anche se il grande calcio lo conosce da tantissimo, ha solo 21 anni. E a quella età ha dovuto lasciare casa, famiglia e la città dove è cresciuto. Ma il Bojan timido delle prime apparizioni in giallorosso ha lasciato il posto a quello che dopo il gol al Novara è andato ad esultare a braccia aperte e petto in fuori, con aria quasi spavalda. E che pochi minuti prima era entrato in campo con la voglia di spaccare il mondo, di far vedere quanto è forte. «Voglio sempre giocare -aveva detto sabato sera al termine della partita -. Quando non gioco mi sento con più voglia di fare bene». Ieri il gioiellino spagnolo è tornato a parlare, lo ha fatto attraverso le telecamere di Sky, alle quali ha ribadito la gioia per quel destro al volo, che a tanti ha ricordato il gol di Batistuta a Parma nell’anno dello scudetto, e che ha dato il via ad una vittoria decisiva per archiviare i due passi falsi contro Genoa e Milan: «La vittoria a Novara? Sono contento, era importante fare tre punti su un campo non facile. Il progetto sta proseguendo bene, dobbiamo tutti lavorare molto e il pubblico deve avere pazienza. Credo che piano piano andiamo crescendo». Piano piano. Ma neanche poi tanto, perché i progressi ci sono e si vedono. E alla ripresa dopo la sosta non si potrà che migliorare visto che con il Lecce ci sarà il ritorno di Francesco Totti, a proposito del quale Bojan ha speso parole di enorme stima: «Chi mi ha stupito? La squadra in generale. Totti è un fenomeno, è un giocatore unico, un esempio per tutti i calciatori della Roma». E proprio il capitano nella conferenza stampa di qualche settimana fa aveva ribadito un concetto espresso da tutti i vertici societari, ovvero che per quest’anno il campionato è roba per altri. «Lo scudetto? Sarebbe bello – ha spiegato ieri Bojan -, ma non credo che ora sia questo l’obiettivo. Dobbiamo pensare partita dopo partita, adesso pensiamo al Lecce». C’è chi invece non pensa solo alla prossima partita, ma che piuttosto ritiene (a torto o a ragione, scopriremo tra qualche mese) di avere la possibilità di arrivare in fondo davanti a tutti. E’ il caso della Juventus di Antonio Conte, o meglio di Mirko Vucinic. Che non perde mai occasione di ribadire (l’ultima volta pochi giorni fa) quanto sia felice ora che veste il bianconero. I romanisti nel frattempo sono ben contenti di avere Bojan Krkic, che è arrivato al suo posto e che ha già segnato più di lui. Tre gol contro due. E quasi nella metà del tempo. Perché fino ad oggi Vucinic (senza contare la partita da recuperare col Napoli) ha già disputato 602 minuti di campionato contro i soli 390 dello spagnolo. Giocatori diversi, dirà qualcuno. Vero. Ma c’è da scommettere che i romanisti oggi preferiscano di gran lunga il piccolo grande Bojan. Che è già fortissimo così, a 21 anni. E «piano piano andiamo crescendo»