(Il Romanista – F.Bovaio) – Per la seconda volta in campionato la Roma chiude una partita senza neanche un gol all’attivo. Anche la precedente era stata in una trasferta, quella della seconda giornata a Milano sul campo dell’Inter.
A differenza di ieri, però, allora era arrivato un incoraggiante pareggio per 0-0. E se andiamo a vedere, anche a Udine il risultato più giusto sarebbe stato quello a reti bianche, tanto che fino al gol di Di Natale le due squadre si erano praticamente annullate. Il 2-0 è stato solo la conseguenza della rete che aveva sbloccato il punteggio. Così la Roma è tornata a prendere gol negli ultimi dieci minuti di partita, una brutta abitudine che aveva all’inizio della stagione e che dalla sconfitta di Marassi col Genoa in poi sembrava superata.
Con le due di ieri (contando anche quella di Di Natale, arrivata al 79’)le reti prese dai giallorossi nell’ultimo quarto d’ora di gara (recupero compreso) sono diventate otto, di cui sette in campionato e una, la prima incassata nella stagione, in Europa League, sul campo dello Slovan Bratislava, che segnò all’82’ anche nel match di ritorno all’Olimpico. Poi sono arrivati i gol di El Kabir del Cagliari (94’), di Vitiello del Siena (88’), del laziale Klose (93’) e del genoano Kucka (92’). Otto reti nel finale di cui tre prese addirittura nei minuti di recupero. Una maledizione, proprio come quella che porta il nome di Di Natale, che in questo campionato ha segnato nove reti, di cui sette al Friuli, dove è andato in gol in tutte le sei partite finora disputate. Per i giallorossi è una vera bestia nera, visto che ha loro segnato dodici gol, sette dei quali fanno parte degli ultimi dodici rifilati dall’Udinese alla Roma (altre tre sono di Floro Flores). Se Guidolin è tornato a battere i giallorossi dopo sei anni lo deve soprattutto a Di Natale, che quando ha una palla a disposizione non manca mai il bersaglio. E pensare che qualcuno, qualche anno fa, di fronte all’idea della Roma di acquistarlo disse che era vecchio.