(M.Izzi) – La notizia è stata diffusa ieri, una delegazione del Novara calcio (con alla testa il presidente Carlo Accornero), e una dell’A.S. Roma (costituita da Walter Sabatini, Antonio Tempestilli e Salvatore Scaglia), si recheranno a rendere omaggio alla tomba di Edmondo Mornese, già Campione d’Italia con la Roma nella stagione 1941/42. Non so se la visita al luogo in cui riposa Mornese sia stata un’idea di Sabatini o di altri dirigenti dello staff giallorosso, chiunque ne abbia il merito, di concerto con il Novara, ha fatto una cosa eccezionale. I grandi club si riconoscono da questi gesti, che magari contribuiscono a dare una buona immagine , ma che, soprattutto, danno sostanza, cuore. Personalmente, andando a braccio ricordo solo pochi episodi analoghi. Nel 1949, ad esempio, la Roma era in tournée in Germania e Biancone, assieme a Masetti e Brunella si recò a Prien, vicino Salisburgo, per recitare una preghiera sulla tomba di Alfred Schaffer, il tecnico della Roma Campione del 1942. Del resto, sia Biancone che Brunella e Masetti, avevano vissuto quell’ avventura straordinaria fianco a fianco con Schaffer, ed era logico che desiderassero ricordarlo. A distanza di quasi 70 anni dal primo trionfo tricolore della Lupa, questa sensibilità, se possibile, ha un valore ancora più grande. Certamente ne sarebbe contento il Cavalier Biancone, che guarda caso è l’uomo che ha portato in giallorosso Mornese. Il grande dirigente della Roma, in un’intervista concessa a Vittorio Finizio per Il Calcio Illustrato nel dicembre del 1964, raccontava così la trattativa che aveva fatto trasferire Mornese dal Novara alla Roma:«Alfred Schaffer non aveva dubbi: «Datemi il centromediano del Torino e la mezz’ala destra del Napoli e io vincere il campionato». Il centromediano granata era Gallea, l’interno napoletano era Cappellini. Io rimasi sorpreso e, dico la verità, anche incredulo. Ma partii subito per Riccione, dove era Monzeglio (Consigliere tecnico del presidente della Roma Edgardo Bazzini, ndr) a fare i bagni. Gli dissi delle intenzioni di Schaffer e dei suoi desideri (…) e mi dette via libera. Ma a Torino mi scontrai con le negative assolute di Novo (leggendario presidente del Torino, ndr). Per Gallea niente da fare. Allora ripiegai sul Novara, dove c’era Mornese. Schaffer infatti aveva detto: «Se non possibile Gallea, allora prendere centromediano Novara». (…)
Comunque qui l’affare era trattabile: il Novara era disposto alla cessione e voleva 125.000 lire. Io feci una controfferta a 115.000, loro scesero a 120.000, dividemmo a metà e ci accordammo a 117.000». Mornese vestirà la sua prima maglia della Roma nell’amichevole contro il Savoia del 7 settembre 1941, giocata a Torre Annunziata davanti a 6000 spettatori. Morto giovanissimo per un infarto, la moglie e i figli vollero ricordarlo presenziando alla festa per i 50 anni della Roma tenuta al Palazzetto dello Sport nel 1977. Oggiun soffio di giallorosso tornerà ad accarezzare il “nostro” Mornese