(Il Tempo) Vendere per comparare. La Roma non ha altra strada nel mercato di gennaio anche se è ripartita da un acquisto: Nico Lopez la prima operazione conclusa, ma è solo l’inizio di un’altra piccola rivoluzione. Ci saranno due-tre ulteriori innesti (un paio di terzini e un centrocampista) a patto che partano almeno quattro-cinque giocatori. Il telefono di Sabatini è tornato bollente. «Tutte le squadra – ha spiegato ieri il ds – sono rinforzabili e noi cercheremo di rendere più organico e armonico il gruppo. Alcuni sono in esubero e dovremo accontentare la richiesta di Luis Enrique». Via ai tagli, dunque, per snellire l’attuale rosa da 29 giocatori e dare ossigeno al prossimo bilancio annunciato come il peggiore degli ultimi anni. Senza Champions la cassa piange. I ricavi sono scesi del 39% e se l’ultima trimestrale chiusa in perdita per 9,8 milioni ha beneficiato della plusvalenza della cessione di Vucinic, le prossime verifiche intermedie saranno ancora più impietose. La cessione di Borriello a gennaio è il primo passo per tornare a respirare. Liberarsi dell’ingaggio da 5.4 milioni di euro lordi più ricchissimi premi aiuterebbe molto, se poi la cessione sarà a titolo definitivo tanto meglio. Il pensiero fatto dal Milan dopo lo stop di Cassano rischia di rimanere tale: pare che Allegri abbia bocciato il ritorno in rossonero di SuperMarco. Sull’altra sponda milanese Ranieri sarebbe pure disposto a riprendersi il ribelle dei «venticinquemila gol» ma l’Inter non intende intavolare trattative per Borriello. Non resta che lavorare sull’estero: l’opzione Paris Saint Germain potrebbe tornare di moda. Vicino alla partenza Simplicio. Detto che le chiacchiere su un suo passaggio alla Lazio sono infondate, in Italia il brasiliano ha conservato estimatori: tra questi il Parma, dove ha giocato dal 2004 al 2006. Sarà ben più difficile vendere i suoi connazionali Taddei e Cicinho. Il primo ha un contratto «pesante» e lungo (ingaggio a 2,8 milioni e scadenza 2014), non ha offerte e Luis Enrique ha già detto che se resta non è un problema. Cicinho è stato vicino al rinnovo con relativa «spalmatura» dello stipendio (4 milioni lordi al momento) ma la trattativa si è interrotta. A meno di un’offerta dal Brasile (che per ora non c’è), agevolata dalla Roma con un incentivo all’esodo, arriverà a naturale scadenza di contratto a giugno e poi tanti saluti.
Okaka si sente al capolinea dell’esperienza in giallorosso e ha richieste da club inglesi, la Roma preferirebbe rinnovargli prima il contratto. In ogni caso partirà a gennaio, insieme ad Antunes sul quale sta lavorando sodo Sabatini.
Pausa di riflessione su Barusso che la scorsa estate è voluto restare a tutti i costi:se, come sembra, la sua partenza il prossimo giugno (è in scadenza di contratto) libererà un posto da extracomunitario a gennaio non si muoverà. La società sta studiando i regolamenti per togliersi ogni dubbio. Il piano-cessioni è a lungo raggio. A giugno scadranno i contratti di Cassetti, Greco, Perrotta e Heinze, anche se gli ultimi due hanno opzioni per il rinnovo automatico, verranno fatte valutazioni sui riscatti di Kjaer, Gago e Borini e su eventuali partenze di Juan e Pizarro.
Tra le possibili vittime della rivoluzione non c’è De Rossi. La prossima settimana si attendono passi decisivi anche se per stappare lo champagne forse bisognerà aspettare Natale. Un contratto sotto l’albero fa sempre scena.