(F. Balzani) – Allenamenti pomeridiani, ritiro a Trigoria prima delle partite in casa e sfoltimento della rosa: Luis Enrique passa alle maniere forti. Il tecnico giallorosso mette da parte sorrisi e battute e indossa i panni del cattivo. Glielo impone la classifica, ma glielo consiglia anche l’atteggiamento dei giocatori che nel post Roma-Milan hanno sollevato più di un dubbio sui suoi metodi di lavoro.
Ieri Lucho ha diretto il primo allenamento «punitivo» della settimana. Il tecnico, infatti, a inizio stagione aveva accolto la richiesta dei giocatori che preferivano allenarsi di mattina per poi avere la giornata libera. Dopo le lamentele dei senatori (su schemi difensivi e scelte di formazione) è arrivato il dietrofront: allenamenti dalle 14 alle 16 e supplemento tattico per chi nutre dubbi sulle idee del tecnico. Luis Enrique è intenzionato anche a rivedere la decisione sul ritiro pre-gara. Differentemente dal passato (e da tante squadre di serie A) infatti la Roma finora aveva concesso ai giocatori di trascorrere a casa la notte precedente alla partita all’Olimpico. Anche questo beneficio potrebbe essere cancellato.
La furia di Lucho si è abbattuta poi sui singoli. D’ora in poi nessuno avrà un trattamento privilegiato: né i senatori, né i suoi uomini di fiducia. Gli unici immuni dai rimproveri del tecnico sono stati Pjanic e Lamela. A loro sono andati i complimenti al termine della partita col Milan e a loro sarà affidata la Roma del futuro. Già sabato a Novara sia il bosniaco sia l’argentino saranno schierati insieme per la prima volta. L’altra sorpresa del ribaltone di Luis Enrique èBorriello. L’ex-rossonero finora ha giocato poco o nulla, ma non ha mai alzato la voce né ha sollevato dubbi sul progetto del tecnico che lo riproporrà al centro dell’attacco (ieri è stato provato al fianco di Lamela e Pjanic). Luis Enrique ieri si è anche incontrato con Walter Sabatini per mettere a punto possibili acquisti e necessarie cessioni nel mercato invernale (su tutte quelle di Cicinho e Juan). «Quando il mister fa le scelte – spiega il ds – io non solo le assecondo, ma le condivido, perché so che fanno parte del suo credo. Luis Enrique è un uomo propositivo e coraggioso, ha la fiducia totale della società e cercheremo di accontentarlo a gennaio. Può essere l’allenatore non solo della Roma, ma di una Roma fortissima». Un mercato utile per riparare errori commessi in estate? «Mi rimprovero sempre tante cose. Al momento, comunque, non credo di aver fatto errori letali»