Contro il Lecce arriva la seconda vittoria consecutiva per la Roma targata Luis Enrique. Una vittoria che da morale, ma soprattutto tre punti che smuovono, anche notevolmente, una classifica fino a qualche settimana fa deficitaria. Una buona Roma sia nei primi venti minuti del primo tempo che, soprattutto, nella seconda parte della ripresa, con un Lamela ispiratissimo, un Totti rientrante ed un Osvaldo ai cui è stata negata la gioia del gol, forse il più bello fino ad oggi della sua carriera. Ma come si dice in gergo, una grande macchina non è tale senza un gran motore ed è cosi che contro il Lecce i migliori in campo risultano essere i due polmoni giallorossi: Fernando Gago e Daniele De Rossi. Andrà all’argentino alla fine il riconoscimento di migliore in campo, ma solo, nulla togliendo a Capitan Futuro, perché Daniele a partite di questo tipo ci ha già abituato.
IL MIGLIORE:
Grinta, cuore, polmoni e soprattutto piedi raffinati. Tutto ciò è Fernando Gago: quel giocatore arrivato quasi per caso a Trigoria e diventato in poco tempo una pedina fondamentale dello scacchiere tattico di mister Enrique. Come a Novara parte centrale, in mezzo tra De Rossi e Pjanic, si schiaccia sulla linea difensiva quando serve e soprattutto offre quelle garanzie tecniche che il mister cercava da inizio anno. Nel secondo tempo, da mediano destro, trova il primo gol da romanista con un preciso tiro dalla distanza che beffa l’ex Julio Sergio. Non perde mai palla, non tira mai indietro il piede nei contrasti e con De Rossi ed il bosniaco Miralem Pajnic va a formare uno dei terzetti di centrocampo più forti d’Europa. Il suo riscatto è fissato a poco più di sei milioni di euro, ma se questo è il vero Gago, Baldini e Co. ne avrebbero potuti spendere anche il doppio di euro per assicurarsi le prestazioni dell’ex Merengues. GEOMETRA QUALIFICATO.
IL PEGGIORE:
Tocca a Bojan Krkic questa volta la palma del peggiore in campo. Se contro il Novara il folletto spagnolo era risultato tra i migliori in campo, contro il Lecce non è stato in grado di ripetersi. Sarà un caso, ma dall’inizio dell’anno, da quando parte titolare dal primo minuto non riesce mai a raccogliere consensi, quello che invece fa quando subentra a partita in corso. E’ giovane, deve crescere, si sta ambientando dice la gente, ma a questa Roma si servono i giovani per la “rivoluzione”, ma servono anche calciatori pronti per recuperare il terreno perso nelle prime dieci giornate di campionato( vedi Pjanic ). Luis Enrique crede molto nelle sue potenzialità, ma il folletto della catalogna anche contro il Lecce non ripaga in pieno la fiducia del tecnico connazionale: sbaglia un gol clamoroso che anche il “fu” Ahmed Mido avrebbe segnato, si estranea troppo spesso dalla manovra offensiva giallorossa e non trova in campo quella sintonia che con Lamela ha in allenamento. Anche nella ripresa, da posizione defilata ma a tu per tu con Julio Sergio, si mangia un gol clamoroso spedendo in Curva Sud un ottimo passaggio dell’argentino numero otto. Non è ancora il vero Bojan ci dicono, noi pazientemente aspettiamo ed attendiamo quel calciatore che ad inizio estate ci aveva fatto sognare di poter esser, anche se in piccolo, una nuova realtà stile Barcellona. NCS. NON CI SIAMO
A cura di Nicolò Ballarin