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MYROMA. Accomando: “Abbiamo bisogno dei tifosi”. Tante le iniziative in programma, a breve un gruppo donatori di sangue

Ecco di seguito un’intervista rilasciata da Paola Accomando che, all’interno di MyROMA, si occupa delle politiche sociali e che è stata personalmente alla conferenza del CAFE (Centre for Access to Football in Europe), organizzazione europea, patrocinata dalla UEFA, che si occupa di accessibilità degli stadi.

MyROMA, l’Azionariato Popolare giallorosso, è una realtà che sta prendendo piede nella realtà capitolina. Per chi ancora non conosce questo progetto, puoi spiegarlo brevemente, parlando anche del tuo ruolo all’interno del gruppo?
“Credo che MyROMA oramai non abbia più bisogno di tante presentazioni. Dopo poco più di un anno dalla costituzione dell’associazione (27 maggio 2010), per noi parlano i numerosi risultati ottenuti sul campo, come la battaglia vinta sulla percentuale di biglietti gratuiti riservati agli under14, la modifica ottenuta della modulistica relativa alla tessera del tifoso – dove non venivano tutelati i dati sensibili -, fino alla sensibilizzazione nei confronti della AS Roma (colta da quest’ultima) sulla necessità di avere uno sportello del tifoso a disposizione di tutti. Personalmente opero all’interno del Dipartimento Politiche Sociali, sezione di MyROMA dedicata al coinvolgimento di tutti i tifosi alle nostre attività e a tutto ciò che ruota intorno alla Roma. In particolare ci occupiamo dei diritti delle famiglie, dei piccoli tifosi e dei tifosi diversamente abili”.

A fine settembre hai rappresentato MyROMA alla conferenza C.A.F.E. a Londra, un evento molto importante che ha visto protagonista anche la Uefa. Come è andata?
“Sì, alla fine di settembre ho avuto l’occasione di recarmi a Londra per assistere alla prima conferenza del CAFE (Centre for Access to Football in Europe), organizzazione europea, patrocinata dalla UEFA, che si occupa di accessibilità degli stadi. E’ stata un’esperienza molto importante, ho avuto modo di entrare in un mondo a me totalmente sconosciuto. Ho conosciuto moltissime persone provenienti da tutta Europa che si dedicano già da molto tempo a questa attività: rendere lo stadio totalmente accessibile. E quando dico totalmente accessibile non mi riferisco solo all’accessibilità per tifosi su sedia a rotelle, ma anche per tutte quelle disabilità che molto spesso vengono poste in secondo piano, come i non udenti e non vedenti, o le disabilità psichiche”.

Pensi che il modello europeo possa essere fattibile in Italia?
“Assolutamente sì. Durante la conferenza ho avuto modo di confrontarmi con diversi esponenti di vari gruppi di supporters disabili. In particolare ho stabilito un buonissimo rapporto con i tifosi disabili del Bayern Monaco e i rappresentanti del Lione. Inoltre ho avuto modo di confrontarmi con personalità estremamente competenti in materia che hanno descritto in modo molto esauriente ciò che è stato fatto finora negli stadi europei, ed hanno illustrato quali potrebbero essere le possibili alternative, sia in stadi pre-esistenti che di nuova costruzione”.

Cosa manca in Italia per rendere accessibili gli stadi? Si tratta di un fattore tipicamente culturale o c’è altro?
“Sicuramente una componente culturale è innegabile. Ma è altrettanto presente una carenza strutturale che coinvolge tutti i settori. In Europa moltissimi servizi pubblici non prescindono dall’accessibilità, cosa che in Italia molto spesso si verifica: mezzi pubblici non idonei, barriere architettoniche in edifici pubblici, tanto per fare esempi a cui tutti possiamo fare riferimento. Questo però non significa che non si possa e non si debba migliorare. Magari a partire proprio dallo stadio”.

Quali iniziative proporrà MyROMA per perseguire un adeguamento culturale e strutturale degli stadi, ma anche degli addetti ai lavori?
“MyROMA vuole innanzitutto coinvolgere i tifosi, la vera forza trainante di tutte le nostre iniziative e, come accade in Europa, diventare l’anello di congiunzione tra il Club e la tifoseria. Sicuramente lavoreremo insieme al CAFE per far conoscere a tutti, AS Roma in primis, quali sono gli standard europei in materia di accessibilità degli stadi”.

Come possono fare i tifosi per partecipare attivamente?
“MyROMA ha bisogno dell’aiuto di tutti. Abbiamo visto in questi mesi cosa significhi lavorare tutti insieme, con determinazione e caparbietà per raggiungere gli obiettivi. L’invito è rivolto a tutti i tifosi diversamente abili, a coloro che hanno in famiglia un disabile e alle associazioni. Costruiamo insieme un gruppo di lavoro, per confrontarci, proporre e realizzare uno stadio davvero accessibile secondo i canoni UEFA. L’invito che rivolgiamo è di contattare il Dipartimento Politiche Sociali di MyROMA all’indirizzo:[email protected]  per dare la propria disponibilità alla collaborazione. Abbiamo già avuto, nelle scorse settimane, tifosi diversamente abili che ci hanno contattato, hanno versato la quota di adesione a MyROMA (che ricordo essere di 10 euro per i tifosi disabili) e sono pronti ad iniziare questa avventura. Ma più siamo, maggiori saranno i risultati che otterremo!”.

Del tema “accessibilità” si parla poco, cosa secondo voi si deve fare per sensibilizzare sia le società che i tifosi stessi a farsi sentire?
“Il primo passo è sicuramente far comprendere a chi vive queste problematiche che dire la propria è fondamentale. E’ importante impegnarsi in prima persona e sfruttare le opportunità che si presentano, come quella che sta offrendo MyROMA. E’ ovvio che, affinché ciò accada, anche gli organi di informazione, di qualsiasi natura essi siano, debbano fare la loro parte”.

Dopo aver creato un gruppo di lavoro per sostenere l’accessibilità, come vi muoverete?
“Innanzitutto costruire e articolare il Gruppo di Lavoro, comprendendo al suo interno il maggior numero possibile di tifosi diversamente abili, al fine di ottenere un quadro ben definito di tutte quelle che possono essere le difficoltà vissute da ognuno. In secondo luogo inizieremo a dialogare con l’AS Roma per sviluppare al meglio le attività in oggetto”.

In generale, quali altre iniziative sta portando avanti MyROMA?
“Attualmente il mio impegno è concentrato tutto sulle Politiche Sociali. Sempre per quanto riguarda questo ambito, stiamo istituendo il Gruppo Donatori Sangue MyROMA. A proposito, colgo l’occasione per invitare i tifosi giallorossi a scriverci all’indirizzo email sopra riportato, per dare la propria disponibilità. E’ una cosa alla quale io personalmente tengo moltissimo (e, con me, tutta MyROMA). Donare il sangue è utile ed importante, non solo d’estate, quando la carenza si fa massiccia e i media ne danno giustamente risalto. La carenza di sangue è cronica, il sangue serve sempre, perché purtroppo ogni giorno centinaia di vite sono in pericolo, ed una sacca di sangue o di plasma può davvero fare la differenza. Ovviamente MyROMA ha al suo interno diversi tipi di Dipartimenti, da quello del Tifoso, al Dipartimento per la tutela della Tradizione giallorossa. Tutti impegnati per perseguire i rispettivi scopi, previsti dallo Statuto dell’associazione. A tal proposito, vi invito a visitare il nostro sito www.myroma.ite a scrivere all’indirizzo [email protected] per qualsiasi tipo di informazione”.

Fonte: vocegiallorossa.it

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