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NAZIONALE. L’Italia batte la Polonia 2-0: a segno Balotelli e Pazzini

Italia

I primi fuochi d’artificio azzurri di Mario Balotelli regalano a Cesare Prandelli l’ennesima vittoria di questo suo 2011, e una certezza piacevole per il 2012: Bad Boy, il cosiddetto ragazzo cattivo, è già buono come leader in vista di Euro 2012. Il 2-0 ottenuto sulla Polonia a Breslavia stasera è infatti indiscutibilmente marchiato dalle giocate di Supermario, chiamato dal commissario tecnico all’esame da protagonista assoluto a causa delle lungodegenze di Cassano e Giuseppe Rossi. L’attaccante dagli hobbies discutibili non solo realizza la sua prima rete in Nazionale e regala a Pazzini la palla per il raddoppio, ma fa letteralmente ammattire gli avversari con le sue giocate. E dà anche prova di versalitità tattica, perchè comincia da punta pura, per poi ruotare nel corso della gara per il campo con disinvoltura. La prestazione di Balotelli è una grande nota positiva per il ct Prandelli nella trasferta in Polonia, ma non è la sola: perchè l’impianto di squadra tiene molto bene, nonostante il passaggio da una coppia di attaccanti brevilinei ad una di alti, e una partenza difficile dovuta all’aggressività degli avversari. Nel freddo di Breslavia si confermano infine certe eccellenze azzurre, tra le quali spiccano l’iperattivo Marchisio e Buffon: capace quest’ultimo, dopo una gara attenta, di parare in chiusura con una certa nonchalance anche un rigore Aria di festa grande aveva contrassegnato l’immediato pre- gara, un pò per la celebrazione polacca dell’Indipendenza a fine Prima guerra mondiale e molto per l’atmosfera da prova generale dello stadio di Breslavia in vista di Euro 2012. Esame, questo, superato dal punto di vista architettonico per l’impianto, mentre la viabilità è ancora molto indietro. La Nazionale italiana invece viene comunemente considerata sulla buona strada per una eccellente rassegna continentale, mentre dubbi rimangono sui padroni di casa di stasera, che stazionano oltre la 60/a posizione nella classifica mondiale. Proprio per acquisire certezze, ed anche per assecondare il clima patriottico della serata, l’avvio della Polonia è stato arrembante: pressing altissimo e ritmo forsennato hanno impedito agli azzurri di uscire decentemente dalla propria metà campo per il primo quarto d’ora, nel quale peraltro gli avversari sono andati al tiro in maniera convinta solo una volta (botta al volo di Peszko, fuori di poco). Ma con il calare del furore agonistico polacco la gara è cambiata repentinamente. L’Italia ha preso a scendere verso la porta avversaria, ha fallito due occasioni clamorose: al 16′ Pazzini lanciato da Marchisio e solo in area ha aspettato il suo marcatore invece di tirare subito facendosi così rimpallare; e al 19′ De Rossi si è trovato inaspettatamente la palla sui piedi a due passi dalla porta e ha passato a lato invece di tentare la realizzazione. Allora ha preso le misure Balotelli: un bel cross a giro non sfruttato dai compagni, un colpo di testa debole e poi il colpo del campione alla mezz’ora. Marchisio ha recuperato una palla sulla tre quarti avversaria e gliel’ha girata, l’attaccante ha alzato la testa rendendosi conto che il portiere avversario era fuori dalla linea e con un gran pallonetto di destro ha messo in rete da 30 metri. La Polonia ha accusato il colpo, e fino al termine del primo tempo ha offerto solo un altro guizzo ai propri tifosi, un tiro di Wawrzyniak deviato in tuffo da Buffon. Nella ripresa Prandelli ha ripresentato Pepe e Thiago Motta al posto di Pirlo e De Rossi, mossa volta a preservare i due pilastri del centrocampo in vista della sfida di martedì a Roma con l’Uruguay. Si passava così a un 4-3-3, ma il prodotto non cambiava perchè era ancora Balotelli a farsi pericoloso al 7′ con un colpo di testa fuori di pochissimo. Un’inopinata dormita della difesa azzurra offriva a Polanski l’opportunità di andare al tiro da posizione favorevolissima al 10′, ma la palla sfiorava il palo alla destra di Buffon. Ancora una pregevole punizione a giro di Balotelli parata, prima che Supermario indovinasse la rasoiata in profondità che ha offerto a Pazzini un assist imperdibile, e infatti doverosamente sfruttato per il raddoppio. A quel punto il balletto delle sostituzioni (uscivano per l’Italia Pazzini, Marchisio, Montolivo e Criscito; entravano Nocerino, Aquilani, Matri e l’esordiente Ogbonna) depauperava di significato tecnico una gara che offriva ancora sussulti, con una fuga solitaria di Matri vanificata da un tiraccio, e un colpo di testa di Balotelli parato miracolosamente sulla linea. A forza di sprecare e di cambiare, l’Italia ha anche regalato alla Polonia l’opportunità di ridurre le distanze, sotto forma di un rigore provocato da Ranocchia franando addosso a Lewandowski a 5 minuti dalla fine. Ma Blaszczykowski si è fatto ipnotizzare da classe e carisma di Buffon, e gli ha tirato addosso lasciando inalterato un risultato del tutto meritato per gli azzurri

Fonte: ANSA

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