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PAESE SERA. Bojan: “Non sono una riserva”

Bojan Krkic

(L.Serafini) – Ha sbloccato la gara contro il Novara, raccogliendo un assist strepitoso di Miralem Pjanic. Un’esultanza liberatoria, le braccia larghe a raccogliere la pioggia e l’esultanza dei tifosi. Bojan Krkic Perez si è ripreso la Roma, i suoi tifosi e la voglia di giocare e segnare. Tutto ciò che aveva perso nelle ultime stagioni spagnole. Due anni in giallorosso per contrato, poi l’eventualità di un ritorno alla corte di Guardiola. Ma per ora il talento della cantera blaugrana pensa solamente alla stagione in corso: “La mia squadra è giallorossa e voglio dare tutto per questa maglia. Non penso al Barcellona, nè al futuro nè al passato”.

SOGNIAMO LO SCUDETTO – Bojan Krkic rompe il silenzio giallorosso, nella settimana della pausa per le nazionali, con una conferenza stampa ricca di spunti. A partire dal suolo nella Roma di Luis Enrique: “Non mi sento un titolare, nè una riserva. Voglio semplicemente allenarmi bene e dimostrare. Percentuali? Non ha senso, posso solo dire che mi sento fisicamente ad un livello più alto di quello che mi aspettavo, dopo due stagioni in cui ho giocato poco. Voglio dimostrare al mister e a tutto l’ambiente di essere un ottimo giocatore”. Contro il Palermo e contro il Novara è entrato a partita in corso, regalando due prestazioni di grande livello ed un gol. Ma lo spagnolo non accetta etichette: “A Barcellona non ho mai sentito parlare di questo. Qui si è cominciato a parlarne perchè ci sono stati due episodi. Se fossi stato un giocatore di questo tipo, non sarei mai arrivato alla Roma”. Adesso che nella Capitale ci è arrivato, a parte qualche problema con la patente ritirata (“Era il venerdì prima della partita contro l’Inter, ero un po’ in ritardo, e sono passato sulla corsia di emergenza”), le cose cominciano ad andare meglio, e cresce l’amore per questo club. “Mi sento un privilegiato a giocare nella Roma e ad avere un tifo così. E’ un popolo meraviglioso, non avevo mai visto niente di simile. Parlo per me, ma potrei parlare per tutta la rosa: il pubblico ti dà una grande carica ogni volta”. L’affinità con i compagni è ottima, soprattutto con Heinze: “Prima che calciatori, siamo persone. Gabriel è una persona e un giocatore straordinario che aiuta i giovani come me e Josè Angel che siamo lontani da casa per la prima volta. In questo senso ci aiuta tantissimo”. Un’ultima battuta sugli obiettivi di questa squadra. Lo spagnolo non si pone limiti, ma prima di lanciare proclami, avverte che deve essere il lavoro alla base di ogni risultato. “Lo scudetto, poi arrivare nelle prime tre, poi la Champions ecc. Ma dobbiamo lavorare. Abbiamo tanti desideri per cui ogni giorno lavoriamo duramente. Vedremo a Maggio, manca tanto tempo. Per ora dobbiamo ragionare a breve termine, non a lungo termine”.

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