(L. Serafini) – Nei giorni del “passo indietro” o “di lato”, Daniele De Rossi ne fa uno in avanti. Non verso la società, ma verso i tifosi. Non ci sono novità sull’accordo per il rinnovo, e “capitan futuro” non vuole prendere in giro che quotidianamente gli dimostra affetto. Non vuole che quello che viene riportato da giorni sui quotidiani sportivi, venga preso per vero. “Nessun accordo” è la sentenza. Schietto, brutale, onesto fino alla fine. Come quando si scriveva “firmerà, è questione di cuore”, lui ribatteva: “firmerò, è questione di soldi”. Schietto, brutale, onesto quasi da far male. E se non basta l’allarme lanciato da De Rossi dalla pancia dell’Olimpico, dopo la sfida tra l’Italia e l’Uruguay, dall’Argentina arriva un’altra brutta notizia: rottura dei legamenti crociati per Nicolas Burdisso.
L’ALLARME DI DDR – Questa volta non sembra rassegnato davanti all’ennesima domanda sul suo futuro. Daniele De Rossi questa volta ha voglia di rispondere, deve cancellare un po’ di inchiostro versato male sui giornali, deve rispondere a chi lo dà in procinto di firmare il rinnovo. Vuole essere chiaro con i suoi tifosi, lo è sempre stato. “La mia priorità è restare alla Roma ma, lo ripeto per l’ennesima volta, ci devono essere tutte le premesse per farlo. E al momento non c’è alcun accordo”. Poi l’attacco, a chi gli ha attribuito parole non sue. “Rimango basito quando leggo che siamo ad un passo dalla fumata bianca, che ci sarà a breve l’incontro decisivo per la firma. Le cose non stanno così: la situazione è simile a quella di qualche settimana fa, non è cambiata per niente, è ferma”. Una pausa. Respira. Ha ancora voglia di parlare. “Esco matto quando leggo che io sarei sul punto di firmare perchè l’avrei detto a un cameriere di un ristorante… Così sono bravo pure io a fare il giornalista”. La trattativa è ancora lunga, De Rossi sa di avere un potere contrattuale forte, e non sembra intenzionato ad abbassare le pretese. “Ho sempre dichiarato, e lo ripeto ancora, che se non dovessi trovare l’accordo con la Roma andrei a giocare all’estero; ma se nessuna squadra straniera mi vuole, che faccio: smetto di giocare?”. Andare via da Roma? In passato forse. Ora sembra escluso. “Ci sono stati diversi incontri e stiamo ancora trattando:non nego che qualche tempo fa avevo pensato di andare via, di lasciare Roma e di giocare da un’altra parte. Poi ho cambiato idea ed è per questo che ho cominciato di nuovo a trattare: non siamo d’accordo, ma non siamo neppure alla rottura. Se avessimo litigato, del resto, non ci sarebbe più spazio per una soluzione positiva. Invece, stiamo ancora trattando e questo vuol dire che c’è la volontà di trovare un accordo”.
L’INFORTUNIO – Si gela il sangue nei tifosi della Roma e dell’Argentina, quando Nicolas Burdisso entra in modo scomposto su un centrocampista colombiano. E’ James Rodriguez il malcapitato. Burdisso gli frana addosso, lo colpisce, poi il ginocchio si blocca. Si gira. Qualcosa non va. L’argentino rimane a terra, grida, batte le mani sul campo. Il dolore deve essere fortissimo. Messi si avvicina, capisce l’entità dell’infortunio, e avverte la panchina. Il guerriero esce fuori in barella, le mani sugli occhi. I tifosi dell’Argentina sono disperati, e su Twitter scrivono: “Perché Nicolas e non Demichelis?”. L’infortunio è grave, dall’Argentina scrivono: rottura dei legamenti con possibile frattura del piatto tibiale: dai 6 agli 8 mesi di stop. Stagione quasi finita. Una volta disse a Ranieri: “si gioca come si vive”. Non c’è dubbio che il “Bandito” tornerà presto, il Burdisso uomo e giocatore non molla mai.