Il 16 marzo 1986 è la data da ricordare per una delle partite entrate nella storia della società giallorossa. L’eterna sfida contro la “vecchia signora” è pregna di emozioni ma quel pomeriggio di marzo con l’Olimpico infiocchettato con i colori giallorossi rimarrà per sempre im maniera indelebile nei cuori dei tifosi della Roma. Sulla panchina giallorossa siede lo svedese di ghiaccio Eriksson che, dopo una lunga rincorsa iniziata nel girone di ritorno, arrivò a quella sfida a cinque punti dai bianconeri. Nonostante le cinque lunghezze di svantaggio l’aggancio ai bianconeri non sembrava più un miraggio ed il popolo giallorosso spinse la squadra a compiere l’impresa. Meravigliosa la coreografia preparata dai ragazzi della curva sudcapaci di ricoprire lo stadio Olimpico con migliaia di strisce giallorosse sdrotolate in perfetta sincronia seguendo uno sbandieratore posizionato nel centro del campo da gioco con una bandiera svedese a dare il via alla coreografia. Sul rettangolo di gioco fu una gara a senso unico: Roma troppo più forte e motivata dei rivali. Dopo soli ‘3 il primo acuto dei capitolini porta la firma di
Ciccio Graziani con Tacconi costretto a raccogliere il cuoio in fondo al sacco. Al 29′ la supremazia territoriale degli uomini di Eriksson viene esaltata dal gol del raddoppio di bomber Pruzzo. Quello non fu solo il gol del definitivo k.o. Ma entrò anche nella storia per il mondo in cui Pruzzo decise di festeggiarlo. Il “Bomber” dopo aver insaccato alle spalle di Tacconi si tolse la maglia sventolandola sotto una Curva Sud in estasi e festante. Quella fu la prima volta che un giocatore esultò sventolando la maglia come fosse un vessillo di vittoria da mostrare ai propri beniamini. Nei minuti conclusivi Cerezo segnò il gol del definitivo 3-0 che portò la Roma a -3 dai bianconeri di Trapattoni.
Quella appena raccontata, quindi, non fu solo la gara di uno schiacciante 3-0 sugli eterni rivali, è passata anche alla storia per essere la gara del rilancio in chiave scudetto ma verrà soprattutto ricordata come la prima gara in cui un giocatore si tolse la maglia per esultare insieme ai propri tifosi sventolandola come un vessillo in segno di vittoria.
ROMA – JUVENTUS 3-0
ROMA: Tancredi, Oddi, Gerolin, Boniek, Nela, Righetti, Graziani, Cerezo, Pruzzo, Ancelotti, Di Carlo All.: Eriksson A disposizione: Gregori, Lucci, Desideri, Giannini, Tovalieri
JUVENTUS: Tacconi, Favero, Cabrini, Bonini (46′ Pin), Brio, Scirea (58′ Caricola), Mauro, Manfredonia, Pacione, Platini, Laudrup
All.: Trapattoni
Arbitro: Agnolin
Marcatori: 3′ Graziani, 29′ Pruzzo, 84′ Cerezo
A cura di Emiliano Di Nardo
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