Daniele De Rossi, intervistato da Sky Sport all’entrata del Maxxi, poco prima della cena di natale della compagine romanista, ha rilasciato alcune dichiarazioni:
Oggi hai un look classico da bravo ragazzo…
“Una volta l’anno bisogna vestirsi da persona seria”.
Tutti colpiti dalla tua prima da difensore centrale. Ti è piaciuta?
“Si, è andata bene. E’ stata una serata positiva per tutta la squadra e credo che questo mi abbia aiutato moltissimo. Ci sono state partite in cui la squadra imbarcava da tutte le parti e nessuno poteva distinguersi. Il lavoro grosso lo ha fatto la squadra, che ha tenuto botta contro una Juve fortissima”.
E’ stata un’eccezione o potresti ripeterti in quel ruolo contro il Napoli?
“Per me è sempre stato così: decidono i mister. E’ stata una necessità, ma se l’allenatore penserà serva ancora mi sposterò, come giocherò da attaccante o da interno. Nel nostro lavoro è l’allenatore a decidere i ruoli”.
Che regalo hai chiesto a Babbo Natale?
“Che continui come quest’anno. Che sia un anno sereno dal punto di vista privato: parlo di serneità interiore, vita sentimentale, mia figlia e tutta la famiglia. E’ stato un bell’anno anche a livello professionale”.
Il futuro lo vedi da queste parti?
“Quello prossimo sicuramente. Credo che la tua allusione spinga verso il mercato e non credo stasera sia il caso di parlare di mercato: è una serata bella e limitiamoci a farci gli auguri”.
Questo è un bel gruppo?
“Si e potrebbe essere esaltati dai risultati, che credo verranno presto. Se mancano arriva qualche scossone, ma abbiamo gradi giocatori e grandi interpreti che sono qui da tanti anni”.
Francesco torna dopo due mesi ed era un po’ abbattuto dalle critiche dopo il rigore sbagliato. Te le aspettavi?
“Il nostro problema, in questo ci somigliamo, è che noi dovrmmo fare i professionisti e non sentire nessuno, mettendocii in uno scalino più alto rispetto a chi ci critica, spesso per motivi prevenuti. Invece iamo di Roma e sentiamo tutti: gli amici ci dicono tutto. Dopo questo rigore ho letto cose assurde: allusioni che, dopo quello che ha fatto per la Roma uno come lui, non dovrebbero esistere nemmeno se si facesse autogol con le proporie mani. Questa amarezza si aggiunge a quella naturale che prova chiunque sbagli un rigore”.
Te e Francesco state romanizzando i nuovi arrivati?
“Il gruppo lo plasmano allenatore e società. Noi, a differenza di quanto si possa pensare, non teniamo né a plasmare nulla né a avvicinare i giocatori alla nostra immagine. Comandiamo molto meno di quanto si pensi: siamo due che hanno dato tantissimo alla maglia, lui da vent’anni io da un po’ meno, e ci mettiamo in prima linea se servono consigli o se ci si devono prendere responsabiltità, ma non plasmiamo nessnuo. Parlo per me, ma credo di parlare anche per Francesco Totti”.
Fonte: Sky Sport