Il noto opinionista Renga, sulle colonne di Radio Radio Blog, ha espresso un giudizio sulla nuova Roma. Questo il suo intervento:
“La Roma vive due vite. Una vita tecnica e una vita societaria. La prima ora va che è una bellezza; la seconda diciamo che va. C’è frenesia tra i corridoi e gli uffici di Trigoria, cittadella dello sport sempre più somigliante a un hotel internazionale: gente che viene, gente che va, gente che sparisce, gente che si presenta. Ora stiamo aspettando mister Pallotta, del quale possiamo solo dire che ha la faccia simpatica e una bell’aria da “fateme largo, che passo io”. Non è che Di Benedetto sia antipatico (stavamo per scrivere fosse, al passato, ma sarebbe ingeneroso: in fin dei conti, ufficialmente, è ancora il presidente), però ha più l’atteggiamento dell’uomo sazio, che quello del manager pronto a divorarsi il mondo. E il calcio italiano non è posto per educande o convitto per chierichetti, il calcio italiano è un girone infernale e come ti avvicini, ti scotti. Pallotta ha il fisico giusto, il sorriso e lo sguardo di chi sa dove e come vuole arrivare. Accanto a lui, anzi già spedito in avanscoperta, Pannes, che siede alla destra o alla sinistra (questo non l’ho capito) di Fenucci, amministratore delegato chiamato adesso a dividere la scrivania e i fogli pieni di numeri che la ricoprono. Fenucci-Pannes: una nuova coppia. Che si aggiunge all’altra, già da tempo funzionante e affiatata, composta da Baldissoni e Baldini, i quali, fateci caso, sono divisi solo da tre lettere, che uno ha e l’altro no: “sso”. Per il resto anche i cognomi coincidono. Il primo è maestro di codici, il secondo maestro di calcio e rappresentano la pietra angolare e portante del nuovo tempio giallorosso, all’interno del quale si muovono, lanciano idee e cercano di realizzarle, giovani americani con il computer sotto il braccio. Il quadro è bello e natalizio, ma devo capire sino in fondo. Se arrivano anche i cinesi, per esempio, che succede a Trigoria? Si ridiscutono le cariche appena assegnate? Il sito si fa in cinese? Il simbolo diventa la grande muraglia? I giocatori saranno chiamati a studiare un libretto (giallo) rosso? Interrogativi, non angoscianti per carità, ci sono e curioso come sono, non vedo l’ora di vedere e toccare con mano. E la squadra, direte? La squadra ha preso il largo. Luis sta diventando italiano (non italianista: solo chi ignora, può confondere e peggio per lui), ha riscoperto i senatori accanto ai quali sbocciano i giovani, il gioco è ormai un fiume e i fiumi vanno verso il mare, non tornano indietro”.
Fonte: Radio Radio Blog