Luis Enrique nonostante le assenze, la Roma ha mostrato di poter giocare alla pari con la Juve. Come mai questa grinta non si veda ogni domenica?
“Oggi ho visto una squadra con voglia di fare la sua partita, con due momenti chiave: dopo aver incassato il gol e dopo aver sbagliato il rigore ho visto una buona personalità. Sono contento per i giocatori”.
Si diceva che alcuni giocatori non fossero con lei. Si può ripartire da questa gara con una Roma diversa?
“E’ una domanda da un milione. Quando un allenatore è in difficoltà escono sempre queste voci. I giocatori devono lavorare al 100% e pensare prima alla squadra e poi a se stessi. E’ normale essere arrabbiati quando le cose non vanno bene. Bisogna lavorare sempre di più, come hanno lavorato questa settimana, quella prima e da tanto tempo. Anche a Firenze mi sono piaciuti, hanno fatto un bello sforzo in inferiorità numerica. Voglio vedere ogni giorno la voglia di essere titolari, voglio la concorrenza”.
Non è stata la solita Roma. L’ha preparata diversamente la partita?
“Dobbiamo fare la nostra proposta. Oggi era una partita diversa, però. Nella prima parte il regista l’ha fatto Viviani, al suo debutto, un ragazzo che farà tanto bene per la società. L’unico modo di provare a vincere era avere la stessa intensità in difesa in attacco. Infatti ho visto Osvaldo e Lamela quasi aiutare i terzini, così come ha fatto anche Messi contro il Real”.
De Rossi?
“Oggi ha fatto benissimo, nonostante l’emergenza, assieme ad Heinze. Non so cosa accadrà nel futuro. Voi vorreste sempre la stessa formazione ma, ad esempio, a Napoli sarà impossibile perché Pjanic sarà squalificato”
Le tre punte?
“Totti fa bene sulla trequarti perché può arretrare e poi avanzare mentre gli esterni hanno aiutato tantissimo”.
Due punti persi o uno guadagnato?
“La Juve poteva anche vincerla, così come noi. Queste partite, con un po’ di sfortuna, le perdi mentre con un po’ di fortuna le vinci”.
Pensa di cambiare il modo di giocare in attacco?
“No, penso sempre che dobbiamo avere la supremazia del pallone. La prima volta, in tal senso, mi è piaciuta meno ma l’importante è avere il pallone”.
Le hanno dato fastidio i fischi al momento della sostituzione di Borriello con Osvaldo?
“Non li ho sentiti, forse era mia moglie perché non ho sparecchiato. Seriamente, ognuno ha la propria idea di calcio, è anche questo il bello”.
Come mai Greco e non Perrotta?
“Greco è ad un livello altissimo anche se deve migliorare. Ha fisico, personalità, voglia, ha tutto. Perrotta è entrato in un momento di difficoltà, senza poter fare riscaldamento”.
Conte le ha fatto un complimento: ha detto che la Lazio ha più individualità ma la Roma ha più gioco…
“Io faccio i complimenti a lui perché la Juve gioca con un’intensità incredibile. Mi piacerebbe vederla in Champions con questa intensità”.
Oggi la difesa era in emergenza ma è forse stata tra le partite migliori sotto l’aspetto difensivo…
“Quando il pallone esce non con facilità dalla difesa avversaria il lavoro del reparto difensivo è molto più facile. Oggi tutti hanno fatto la fase difensiva e lo so che solitamente, per esempio, agli attaccanti non piace ma siamo stati così in partita fino all’ultimo”.
A cura di Angelo Papi