(L.Valdiserri) – Dice lui stesso di perdere il sonno perché è un professionista e vorrebbe non sbagliare nulla nella sua professione. Però la Roma sbaglia, perde (sei volte in campionato), si fa saltare i nervi (ieri tre espulsi e Heinze a rischio di prova tv), sembra aver smarrito la bussola. E l’asturiano punisce Osvaldo, non convoca Borriello e lascia Totti 90′ in panchina per far giocare i giovanissimi Lamelae Bojan che, come tutti i giovani, soffrono queste situazioni. In molti vorrebbero la cacciata di Luis Enrique o le sue dimissioni.
Chi scrive continua a pensare che sarebbe il modo migliore per buttare via tutto quello di buono che è stato fatto finora. È poco? È pochissimo? Forse. Ma è un tentativo di cambiare e va provato fino in fondo. Non c’è un allenatore, in questo momento, che potrebbe trasformare la squadra. Erediterebbe, semmai, un gruppo che a quel punto non crederebbe più a una sola parola dei suoi dirigenti. E ieri, tra mille errori, Luis Enrique ha fatto almeno una cosa giusta: non fare entrare Totti sotto 0-2 e in dieci. Ha dimostrato rispetto. La Roma riparta almeno da qui.