(L.Valdiserri) – Era una Roma «debrasilianizzata», contro la tradizione che aveva portato campionissimi come Da Costa, Falcao, Toninho Cerezo, Aldair e Cafu. Non c’era più spazio per Juan, Taddei e Simplicio, che languivano tra tribuna e panchina. Vecchi, logori, distanti dal calcio di Luis Enrique. O, almeno, così pareva. Ora l’aria è cambiata. Tre mesi fa erano sulla lista dei partenti, ora non più.Rodrigo Taddei, 31 anni, 185 presenze e 23 gol con la Roma, contratto fino a giugno 2014, dei tre è quello che in questa stagione ha giocato di più: 8 presenze, 720 minuti, un gol segnato nell’ultima gara contro il Bologna. Però non è stata una strada rettilinea. Taddei, che nella carriera ha giocato in tanti ruoli (una volta anche in porta, quando era in Brasile), è diventato indispensabile come terzino. Il primo esperimento a Milano, contro l’Inter, il 17 settembre, con Perrotta schierato terzino destro. Poi una lunga bocciatura, che Taddei ha superato allenandosi sempre più e sempre meglio. Dal 5 novembre (Novara-Roma) non ha più saltato né una gara né un minuto in campo. Luis Enrique preferisce schierarlo a sinistra, ma quando ne ha avuto bisogno (con Rosi infortunato) l’ha messo anche a destra, come per esempio contro la Juventus. Juan, 32 anni, 108 presenze e 6 gol con la Roma (6 gare e 433′ in questa stagione), contratto in scadenza nel giugno 2013, è rimasto a lungo ai margini. «Per un anno ha giocato senza potersi allenare — ha detto Luis Enirique —. Con il mio staff ha fatto lavoro personalizzato per quattro mesi e adesso sta bene». Juan ha giocato due partite consecutive (Palermo e Milan, 23 e 29 ottobre), poi si è fermato per i soliti problemi. E’ tornato, con pochissimo successo, nella doppia sconfitta contro Udinese e Fiorentina (espulso dopo 15′), ma, anche per le tante assenze in difesa, ha avuto un’altra chance e l’ha colta. A Napoli e Bologna ha giocato 180′ in quattro giorni: un exploit fisico che non sembrava più possibile per i suoi muscoli di seta. Fabio Simplicio, 32 anni, 30 presenze e 6 gol con la Roma (6 gare, 326′ e 2 gol in questa stagione), contratto in scadenza nel giugno 2013, non era nemmeno stato portato in ritiro, però aveva giocato le due disgraziate gare di Europa League contro lo Slovan Bratislava. Da lì poco campo (ma una gara intera e un gol contro l’Atalanta, il primo ottobre) e l’idea che non servisse più. (…)